Perseguitato dalle prepotenze: ecco perchè Marco ha voluto farla finita

Marco Ferrazzano si è tolto la vita a 28 anni lanciandosi sotto un treno. Dalle indagini emerge un quadro sconcertante fatto di bullismo e prepotenze continue.

Marco Ferrazzano 25 giugno 2021 leggilo.org

Una tragedia che si poteva evitare quella di Marco Ferrazzano, 28enne di Foggia che si è tolto la vita alcuni mesi fa dopo essere scomparso da casa per giorni: il ragazzo, secondo l’autopsia ucciso da un treno sotto al quale si sarebbe gettato di sua volontà, avrebbe avuto un grave motivo per volersi togliere la vita. Almeno in sei episodi, Marco Ferrazzano avrebbe subito prevaricazioni e prepotenze, secondo la questura che ha portato avanti le indagini sul ragazzo. Infatti, in sei episodi Marco avrebbe denunciato aggressioni verbali o fisiche più o meno gravi fino ad arrivare all’ultima, quella che secondo gli investigatori ha fatto scattare qualcosa nella mente del ragazzo spingendolo a togliersi la vita.

Secondo i familiari, il 21 gennaio cioè poco prima della scomparsa e del gesto estremo Marco Ferrazzano aveva subito un furto: due giovani lo avevano avvicinato chiedendo il suo cellulare per fare una chiamata al che Marco aveva accettato. I due però invece di restituirgli il cellulare sarebbero sfrecciati via sul loro scooter, ferendo anche il ragazzo che ha cercato di recuperare l’oggetto finendo per cadere sull’asfalto. Marco era una vittima prediletta per i prepotenti a causa della sua fragilità psichica: il ragazzo soffriva infatti di depressione e schizofrenia, cosa che a quanto pare rendeva “soddisfacente” per alcune persone spietate bullizzarlo, riprendendo anche le umiliazioni con il cellulare come nel caso di un video in cui il ragazzo viene costretto a tagliarsi i capelli a zero da alcune persone. Adesso ci sono almeno sei indagati nel caso, responsabili per gli agenti di aver spinto il ragazzo a togliersi la vita: due di loro, due ragazzi di 21 anni, sarebbero responsabili dell’ultimo furto, quello fatale.

 

 

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