“Se non obbedisce l’unica soluzione è ucciderla” ha detto la madre della ragazza scomparsa a Reggio Emilia

Emergono nuovi e importanti elementi circa la misteriosa scomparsa della diciottenne pakistana Saman Abbas. Della ragazza non si hanno più notizie dal 29 aprile scorso.

saman abbas

Continuano incessanti le ricerche di Saman Abbas, la diciottenne pakistana scomparsa nel nulla da Novellara – Reggio Emilia – il 29 aprile scorso. Dopo il video in cui si vede la giovane con i genitori i cugini e lo zio e un altro in cui si vedono i cugini muniti di piede di porco e sacchi, ora emergono alcune conversazioni di una chat. “Abbiamo fatto un lavoro fatto bene» – così commentava in chat la sparizione della nipote Danish Hasnain, 33 anni, zio di Saman Abbas. Secondo la procura reggiana l’uomo sarebbe l’esecutore dell’omicidio della giovane che – stando alle ricostruzioni degli inquirenti – gli sarebbe stata affidata nella notte tra il 30 aprile e il 1 maggio proprio dai genitori. Attualmente lo zio è ricercato, dopo esser sfuggito a un fermo al confine tra Liguria e Francia. Nei suoi confronti è stato emesso un mandato di cattura europeo. Mentre per i genitori della ragazza è stata avviata una rogatoria internazionale di arresto ed estradizione dal Pakistan. A supporto della la tesi che sia stato proprio lo zio a uccidere Saman è stato il fratello 16enne della ragazza. Il minore è stato fermato lo scorso 9 maggio in provincia di Imperia, senza documenti, trascinato nella fuga verso l’estero proprio dallo zio successivamente sfuggito al controllo. Il fratello della giovane ha dichiarato agli inquirenti che lo zio gli avrebbe confessato l’omicidio della nipote.

Ma non è tutto. E’ emerso anche che Saman, la sera prima di scomparire, aveva sentito parlare la madre con un’altra persona. La donne avrebbe detto che che l’unico modo per obbligare una donna ad attenersi alle regole di vita pakistane fosse ucciderla. Parole che avevano intimorito la diciottenne la quale aveva riferito il tutto al suo fidanzato in un messaggio vocale. La madre avrebbe negato alla ragazza che si riferisse a lei, ma Saman non le credeva. “L’ho sentito con le mie orecchie, ti giuro che stavano parlando di me. Non sono fiduciosa – aveva detto la 18enne al fidanzato – Se non mi faccio sentire per due giorni allerta le forze dell’ordine”.

Impostazioni privacy