“Basta lockdown, anche se i cadaveri dovessero accumularsi a migliaia” dice Boris Johnson

Polemiche in Inghilterra per una frase attribuita al Premier Boris Johnson: “Basta lockdown, anche se i cadaveri dovessero accumularsi a migliaia”, avrebbe detto Boris Johnosn.

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Boris Johnson/Chris J Ratcliffe/Getty Images

L’emergenza sanitaria da gestire, le ondate di contagi che si susseguono, la crisi economica che morde e le categorie maggiormente danneggiate che chiedono di tornare a lavorare. E’ questo il quadro, complicatissimo, che chi governa si trova ad affrontare da ormai più di un anno a questa parte. Ed è in questo contesto che, nel corso di una complicata e nervosa riunione dell’Esecutivo britannico, il Premier inglese Boris Johnson avrebbe pronunciato una frase che ha già sollevato grandi polemiche: “Basta con questi fottuti lockdown“, anche a costo che “i cadaveri continuino ad accumularsi a migliaia“.

Parole che Johnson avrebbe pronunciato nello scorso mese di ottobre, poco prima che i dati epidemiologici rendessero evidente che la necessità di un nuovo, completo blocco delle attività fosse sostanzialmente inevitabile: di lì a poco, infatti, Johnson getterà la spugna, decretando un nuovo lockdown nazionale, spinto dal dilagare di contagi dettato dalla diffusione della variante inglese. A diffondere il virgolettato del Primo Ministro – per altro gravemente colpito dal Covid in occasione della prima ondata – è stato il Daily Mail, che cita fonti accreditate: in molti hanno pensato potesse trattarsi del leader Tory Dominic Cummings – tra i grandi sostenitori della Brexit e licenziato a novembre, dopo gravi tensioni con Johnson. Il diretto interessato, dal canto suo, nega, accusando comunque il Premier britannico di essere un “incompetente privo di integrità“.

Ma anche dallo stesso Boris Johnson è arrivata una secca smentita circa la frase attribuitagli dal tabloid: il capo del Governo inglese ha definito l’indiscrezione “totale spazzatura” e, secondo il quotidiano The Guardian, avrebbe anzi sottolineato che sarebbero stati proprio i lockdown, insieme alla disciplina della popolazione britannica, a permettere un importante raffreddamento della curva dei contagi, tale da riportare infezioni e ricoveri ospedalieri ai minimi.

Credo che la cosa importante sia che la gente vuole che andiamo avanti e che come Governo facciamo in modo che i lockdown funzionino“, ha affermato il Ministro della Difesa Ben Wallace, smentendo la ricostruzione sulla frase di Johnosn: “Ormai in queste storie di gossip siamo alla commedia: fonti anonime, da consiglieri anonimi che parlano di eventi anonimi. Non c’è niente di serio“.

Ma attorno al Premier si è compattata l’intera squadra di Governo: Nadine Dorries, Ministro della Salute Mentale, ha definito la frase attribuita a Johnson una “vera e propria bugia. Nessuna fonte nominata o fatto provato“, per poi rincarare la dose su Twitter: “pettegolezzi menzogneri, vessatori e coordinati per influenzare negativamente il risultato” delle elezioni locali del 6 maggio. In quella data saranno oltre 48 milioni i cittadini britannici chiamati alle urne per rinnovare 143 consigli comunali, 129 Deputati del Parlamento scozzese, 60 deputati del Senedd – il Parlamento gallese – oltre ai sindaci di Londra, Bristol e Liverpool.

Un appuntamento di rilevanza nazionale, che come spesso accade può in pare dare la misura dell’apprezzamento della popolazione anche per il comportamento del Governo centrale, che rivendica gli ottimi risultati conseguiti dalla campagna vaccinale, nonostante non cali l’attenzione attorno alla sicurezza del trattamento AstraZeneca. Ad oggi, i sondaggi lasciano intravedere un buon risultato per i Tory e, proprio alla luce di queste previsioni, accusano gli avversari di aver ordito un complotto contro il Primo Ministro, già accusato, nei giorni scorsi, di corruzione e nepotismo: a questo proposito, esponenti del Labour hanno chiesto a Johnson di comparire al più presto di fronte alla Camera dei Comuni per difendersi dalle accuse.

 

 

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