Roma, la scuola rifiuta la bambina quando si accorgono che è cieca

Un bambina cieca di quasi quattro anni non è stata ammessa in un asilo di Roma, Livia secondo la dirigente scolastica è “fuori dal bacino d’utenza” e la madre della piccola dichiara la discriminazione di procedere per vie legali.

discriminazione
Getty Images / John Moore

Stella, la madre della piccola Livia di 3 anni ha dichiarato tutta la sua rabbia per il fatto che sua figlia non sia stata ammessa dall’istituto dove era stata iscritta. Livia è cieca e, secondo la madre, è stata questa la discriminante della sua esclusione. La scuola dell’infanzia Parboni che i genitori di Livia aveva scelto faceva parte dell’Istituto comprensivo “La fabiola” ed era stata indicata dalla storica istituzione romana Asp Sant’Alessio (Azienda dei servizi alla persona disabile visiva). L’istituto aveva infatti ritenuta la scuola adeguata alle necessità della piccola, all’interno sono infatti presenti giochi sensoriali e musicali e personale preparato alla gestione di bambini e bambine ipovedenti.

La madre aveva presentato la domanda d’iscrizione che era stata accolta dalla scuola con un pieno punteggio in quanto figlia di due lavoratori, e senza nessuna menzione alla sua disabilità. Ma poi è arrivata la doccia fredda da parte della dirigenza scolastica “La dirigente non vuole troppi disabili e ha eliminato il nome di Livia dalla graduatoria” ha denunciato Stella la madre della piccola Lidia parlando della discriminazione subita. Secondo la donna non esiste infatti un numero massimo di bambini e bambine con handicap, motivazione fornita invece dalla scuola. “Non riusciamo ad accogliere bambini con disabilità oltre ad un certo numero, per garantire un’istruzione di qualità e un’adeguata attenzione nei confronti di tutti” ha commentato Fanny Greco dirigente dell’Istituto Comprensivo ‘Via Fabiola’. La direttrice ha sostenuto l’accoglienza della scuola ed il rapporto di fiducia che si è sempre creato con i genitori sottolineando però che Lidia si trova fuori da “bacino d’utenza” e quindi non ammissibile all’anno scolastico.

La madre però non ha accettato la motivazione sostenendo invece che la piccola abbia subìto una evidente discriminazione, il punteggio ricevuto era lo stesso infatti di tutti gli altri ma il nome di Livia è stato eliminato dalla graduatoria. La scuola avrebbe quindi escluso la bambina, secondo la madre, perchè avrebbe troppi disabili evidenziando una differenziazione nei confronti della bambina. L’Istituito comprensivo ha quasi 60 alunni con certificazione di disabilità ed la direttrice Greco sostiene di aver proposto una scuola alternativa o un tempo ridotto per Lidia, ma la madre sostiene la sua rabbia e procederà per via legali.

Impostazioni privacy