Morti dopo il vaccino, nessuna correlazione. L’Italia blocca il lotto, non la somministrazione

L’Agenzia Italiana del Farmaco ha sospeso un lotto del vaccino AstraZeneca dopo tre casi sospetti di trombosi successive alla somministrazione del trattamento. La decisione, però, non cambia per il momento il prosieguo del piano vaccinale. 

Lotto AstraZeneca sospeso, Aifa ed Ema: "Benefici superano i rischi"
Antonio Masiello/Getty Images/Archivio

La decisione dell’Agenzia Italiana del Farmaco di sospendere un lotto del vaccino AstraZeneca non sembra destinata a comportare modifiche al piano vaccinale italiano, che continuerà a puntare sul trattamento realizzato dall’azienda farmaceutica anglo-svedese. Il lotto AstraZeneca in questione è stato sospeso dall’Aifa dopo il verificarsi di “eventi assai avversi” successivi alla somministrazione del trattamento su tre persone: due militari siciliani – Giuseppe Maniscalco di 54 anni, e Stefano Paternò, di 43 anni, deceduti poche ore dopo il vaccino – e un ispettore della Polizia di Stato. Per il momento le indagini non hanno evidenziato alcuna correlazione tra la somministrazione del trattamento e i decessi.

In attesa di ulteriori controlli ed accertamenti, però, l’Aifa ha ritenuto opportuno procedere alla sospensione del lotto AstraZeneca da cui provenivano le fiale utilizzate per la vaccinazione delle tre persone. Una decisione presa nonostante l’Agenzia sottolinei che “non è stato stabilito alcun nesso di causalità tra somministrazione e tali eventi“. Il lotto AstraZeneca sospeso contiene circa 500 mila fiale, distribuite su tutto il territorio nazionale. Tutte le altre dosi del vaccino anglo-svedese continueranno ad essere somministrate come previsto dal piano vaccinale italiano.

L’Esecutivo ha dato mandato all’Aifa di procedere a una serie di controlli a tutto campo sulle dotazioni disponibili. La stessa iniziativa è stata presa dall’Ema, come confermato dalla Presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen al Premier Mario Draghi. Von der Leyen ha sottolineato come non sia emerso al momento alcun nesso tra i casi di trombosi registrati in Europa e la somministrazione del trattamento AstraZeneca.

Ne è convinta anche l’Ema, secondo cui “i benefici del vaccino continuano a superare i rischi e dunque può continuare a essere somministrato mentre sono in corso le indagini“. E così, mentre diversi Paesi europei – Danimarca, Austria, Lituania, Lettonia, Lussemburgo, Norvegia e Islanda – hanno deciso di interrompere la somministrazione di tutte le dosi AstraZeneca in loro possesso, il nostro Paese prosegue secondo il piano vaccinale fin qui messo in piedi, affidando ai Nas e alle autorità competenti le verifiche del caso. I Carabinieri  stanno sequestrando in tutta i Italia dosi del lotto Abv2856 del vaccino anti-Covid prodotto da AstraZeneca.

Oltre alle rassicurazioni provenienti da Ema e Aifa, anche diversi esperti si stanno in queste ore pronunciando sulla sicurezza del trattamento AstraZeneca: sulla questione è intervenuto il virologo dell’Università di Milano Fabrizio Pregliasco, così come il direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute Giovanni Rezza, che al Tg1 ha spiegato che “sono state usate oltre 8 mln di dosi nel Regno Unito per vaccinare tante persone e non c’è stata alcuna reazione avversa di tipo grave“. Ma diffidenza e preoccupazione crescono: sono migliaia le richieste di disdetta di somministrazione che arrivano agli hub regionali predisposti per le prenotazioni in tutta Italia.

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