Ponte Morandi, arrivano le tasse sui ristori: “Lo Stato dà gli aiuti e se li riprende”

I tanti lavoratori che sono stati penalizzati dal crollo del Ponte Morandi a Genova tra il 2018 ed il 2019 non hanno ancora finito di penare, denuncia Trasportounito.

Ponte Morandi 20 febbraio 2021 leggilo.org
Getty Images/Andrea Leoni

Oltre il danno la beffa, come si dice in questi casi: i lavoratori – in particolare modo i trasportatori che ogni giorno percorrevano Ponte Morandi con i loro veicoli prima del disastroso crollo del 14 agosto 2018 – dovranno restituire in parte i ristori ricevuti per compensare quella che oltre ad essere in primis una tragedia che ha spezzato 43 vite nell’arco di pochi secondi ha anche reso precaria la situazione dei lavoratori che quel ponte lo utilizzavano continuamente, anche più di una volta al giorno. A scoprire un dettaglio che ha dell’incredibile nei ristori ricevuti dai lavoratori interessati dal crollo del Ponte Morandi sono stati i commercialisti che lavorano con alcuni trasportatori che hanno rivelato una verità sconcertante: “Il ristoro non esclude la rilevanza ai fini delle imposte sul reddito dei contributi pubblici, occorre far riferimento ai principi ordinari circa il concorso dei contributi alla formazione del reddito”, si legge nel decreto straordinario proclamato in occasione della tragedia.

Il denaro ricevuto da chi è stato danneggiato pesantemente dal crollo del Ponte Morandi in buona sostanza non è esentasse come ci si aspetterebbe da un qualsiasi bonus in denaro concesso in occasione di una tragedia che causa grossi disagi a dei lavoratori: eppure, lo Stato si riprenderà una parte consistente di quei – pochi – soldi concessi come ristoro ai trasportatori. E proprio i trasportatori hanno protestato tramite il sindacato: “Con una mano lo Stato dà, con l’altra prende”denuncia Trasportounito. L’Agenzia delle Entrate ha già dato il suo verdetto: nel decreto per il ristoro – dice in poche parole la risposta fornita ai commercialisti che hanno interpellato l’agenzia fiscale – non è scritto da nessuna parte che i circa 180 milioni di euro stanziati tra il 2018 ed il 2019 siano esentasse. Il denaro che i camionisti e gli altri lavoratori interessati dal danno dovranno restituire si aggira complessivamente sui 70 milioni di euro, una bella fetta degli aiuti ricevuti: “La parola oggi può solo tornare alla politica che in tempi brevissimi dovrà fornire le precisazioni sui ristori e quindi sullo spirito che ha improntato il decreto Genova”, conclude Trasportounito chiedendo risposte e spiegazioni su questo incredibile comunicato dell’Agenzia delle Entrate.

 

 

Impostazioni privacy