Reparti invasi, al professor Galli non piace la smentita del suo ospedale “Aspettate 15 giorni e vedrete”

L’infettivologo Massimo Galli sulla smentita dell’ospedale Sacco: il medico dice di avere in mano dei dati di cui è praticamente certo e che spera di sbagliarsi.

Galli dati 19 febbraio 2021 leggilo.org
Getty Images/Miguel Medina

Sui social network, come ricorda anche la giornalista Myrta Merlino che ha intervistato il professor Massimo Galli su “L’aria che tira”, se ne sono dette di tutti i colori sui dati presentati dal medico in merito ai ricoverati nel reparto Coronavirus affetti dalla variante inglese del virus.  Il professore, nonostante la clamorosa smentita presentata dall’Ospedale Sacco, ha voluto reagire alla critiche ricevute proprio durante un’intervista sul programma trasmesso su La7: “Tali affermazioni al momento attuale non rappresentano la reale situazione epidemiologica all’interno del Presidio”, aveva comunicato l’ospedale in una dichiarazione ufficiale in merito alle parole del medico. Ma adesso, Galli – visibilmente infastidito da quanto è accaduto – vuole fare chiarezza parlando per l’ultima volta di questo complesso caso: “E’ una questione che definire di lana caprina è poco. Ma se vogliamo giocarci, giochiamo“, afferma il professore.

A detta di Galli – che dice di avere dati praticamente certi in merito alle varianti di Covid – la discordanza tra i responsi suoi e dell’ospedale stesso deriva dalla diversa velocità con cui arrivano le informazioni al centro analisi ed ai reparti. “Voglio parlare un’ultima volta della questione. Quello che farò è semplicemente aspettare quindici giorni. Tra quindici giorni verrò a rivedere quale sarà la proposizione di pazienti con la variante inglese”, afferma il professore lasciando intendere che l’ospedale abbia dato una comunicazione errata perchè non aggiornato sui dati in tempo reale. Non solo; il professor Galli è convinto che i dati diffusi dall’ospedale possano essere stati influenzati dalla situazione politica del paese: “Se per motivi politici si vogliono nascondere certi argomenti perchè non sono comodi io non so cosa farci”, prosegue il professore. E mentre sui social network comuni internauti e rappresentanti di partiti politici in vista commentando l’accaduto criticando il professore – accusato di allarmismo eccessivo come altri colleghi prima di lui – Galli ritorna sui dati in suo possesso, profetizzando una situazione preoccupante che però si farà sentire nelle prossime settimane e non immediatamente: Chi ha voglia di chiacchierare anche sui social faccia pure. Posso aspettare, non tranquillamente perchè la cosa mi preoccupa, per vedere chi aveva torto. Spero solo di aver torto ma temo la sostituzione di questa variante”, il monito del medico. Il tempo dirà chi aveva ragione.

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