L’autopsia sul corpo di Teodora Casasanta, uccisa a Carmagnola insieme al figlio di 5 anni dal marito Alexandro Riccio, evidenzia una furia e una violenza disumane.
Una violenza inaudita. Una furia omicida senza precedenti. E’ così che Alexandro Riccio ha assassinato la moglie ed il figlio, per poi tentare – in vano – di suicidarsi lanciandosi dalla finestra della casa di famiglia a Carmagnola, in provincia di Torino. L’autopsia effettuata sul corpo straziato di Teodora Casasanta dal medico legale Roberto Testi, infatti, ha evidenziato come la donna sia stata uccisa da quindici coltellate inferte dal marito in maniera furiosa, a cui poi si è aggiunto un lancio di oggetti – circa 50 – tra i quali un televisore.
La donna si trovava a letto nel momento in cui si è scatenata la furia del marito, che dopo averla trafitta ripetutamente ha infierito lanciandole quasi tutto quello che trovava all’interno della stanza: lampade, cornici, soprammobili. Una brutale follia omicida che non ha risparmiato nemmeno il piccolo Ludovico, figlio della coppia di appena 5 anni, colpito con otto coltellate e poi spostato, ormai privo di vita, in corridoio, dove i Carabinieri hanno ritrovato il corpicino al momento del loro ingresso nell’abitazione.
A scatenare la violenza di Riccio potrebbe essere stata la volontà di Teodora di allontanarsi dal marito: lei, psicologa, aveva probabilmente colto alcune piccole stranezze nei comportamenti dell’uomo e aveva progressivamente cominciato a distaccarsi.
Alla luce delle prove e delle informazioni raccolte in questi giorni, l’arresto di Riccio, trentanovenne rappresentato, è stato convalidato: l’uomo resterà dunque in carcere con l’accusa di duplice omicidio con l’aggravante della crudeltà, nonostante le sue condizioni di salute non abbiano reso possibile l’interrogatorio di garanzia, che verrà effettuato nei prossimi giorni.
Nella casa sarebbe stato inoltre ritrovato un biglietto, scritto dall’omicida, in cui rivolgendosi alla moglie e al figlioletto, Riccio scrisse “Vi porto via con me“, poco prima di compiere il duplice omicidio e tentare di togliersi la vita. “Veniva spesso al nostro bar con suo figlio, sembrava una persona tranquilla. Erano una bella famiglia. Siamo increduli…“, raccontano i titolari della tabaccheria “Chantilly” di via Barboroux, a pochi passi dalla casa della famiglia Riccio, a Carmagnola. “Domenica scorsa erano tutti qui. Lui era preoccupato per la pandemia e per il lavoro, ma erano i soliti discorsi che fanno i clienti in questo periodo. Siamo increduli per quanto accaduto“, raccontano ancora. Sconvolti anche i familiari di Teodora, stretti in un dolore fortissimo: “Una violenza inaudita e disumana“, ha commentato lo zio della donna, Agostino De Simone, vicesindaco di Roccasale, il paese d’origine di Teodora dove presto verranno celebrati i funerali.