Chi vuole mandare via Giuseppe da Palazzo Chigi è cinico e spregiudicato, dice la ex del Premier

La signora Valentina Fico, ex moglie del Premier, appoggia il tentativo di Giuseppe Conte di rimanere alla guida del Governo.

L'ex moglie Valentina Fico sta con Conte
Giuseppe Conte/Guglielmo Mangiapane, Getty Images

L’appoggio e la stima rimangono, nonostante la fine di un matrimonio. Valentina Fico, ex moglie del Premier Giuseppe Conte e mamma del piccolo Niccolò non ha dubbi sulla crisi politica in corso, aderendo pienamente alle iniziative dell’ex marito e schierandosi dalla sua parte nel “duello” con l’ex alleato Matteo Renzi.

All’indomani della fiducia incassata dal Governo alla Camera – e a poche ore dal cruciale passaggio che vede impegnato il Premier al Senato – la signora Fico esprime il proprio apprezzamento per le parole pronunciate ieri a Montecitorio dall’ex marito: “Mi è piaciuto il richiamo alla coesione e alla responsabilità, l’umiltà nell’ammettere che non tutto è stato perfetto e nel chiedere aiuto a tutto il Parlamento per superare la crisi sanitaria ed economica“, dice al Corriere della Sera.

L’ex moglie del Premier, componente della VII sezione dell’Avvocatura dello Stato, non si sbilancia però in previsioni circa l’esito della votazione odierna sulla fiducia al Governo: “Non ho poteri divinatori“, spiega, pur non nascondendo un forte auspicio sul raggiungimento della Maggioranza anche a Palazzo Madama. “Però spero di sì, soprattutto perché una crisi al buio ora non possiamo permettercela. Probabilmente non ci sarà una maggioranza assoluta, ma non serve per la fiducia“.

La signora Fico fa poi sapere di essere spesso in contatto con Conte, al quale rivolge di frequente frasi di incoraggiamento circa la prosecuzione del proprio lavoro a Palazzo Chigi. E certo non è sfuggita ai più la scarsa simpatia che l’ex moglie del Premier nutre nei confronti di chi questa crisi l’ha aperta: Matteo Renzi. “All’inizio della carriera politica mi piaceva“, ammette. “Non apprezzo le persone troppo spregiudicate e le espressioni eccessive di cinismo e di inaffidabilità, neanche in politica, dove pure in un certo grado sono fisiologiche. Comunque il mio parere non conta, ma temo che ormai non sia simpatico a una buona parte degli italiani“, conclude.

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