Covid, 361 morti in un giorno, persone in fila alla Caritas. Resistete altri tre mesi, dice Sandra Zampa

Gli effetti della crisi stanno lentamente arrivando nella vita degli italiani che ricorrono anche alla Caritas pur di sopravvivere: il fondo aiuta 2.000 persone. Intanto il bollettino diramato dalla Protezione Civile conferma l’ascesa dei contagi.

Nelle ultime 24 ore in Italia, a fronte di 139.758 tamponi, i nuovi positivi al Coronavirus sono 18.627. Le vittime sono 361. Questi i dati del bollettino quotidiano della Protezione Civile e del Ministero della Salute. Ieri c’erano stati 19.978 e 483 morti. Il totale dei contagi accertati in Italia da inizio pandemia è di 2.276.491. Sale sensibilmente il tasso di positività: è al 13,3 per cento, con un incremento di 1,7 rispetto a ieri. Gli attualmente positivi 579.932 con un incremento di 7.090 casi rispetto a ieri.

Le persone ricoverate in terapia intensiva risultano essere 2.615  con 181 nuovi ingressi giornalieri e un incremento di 22 pazienti rispetto a ieri. I ricoverati con sintomi raggiungono quota 23.427 con un incremento di 167 rispetto a ieri. In Italia i dimessi o guariti sono 1.617.804, un incremento di 11.174 persone rispetto a ieri.  Le vittime totali salgono a 78.755 e i casi 2.276.491.

L’emergenza economica

Ma l’emergenza Coronavirus, non riguarda, purtroppo, soltanto gli aspetti relativi alla gestione sanitaria. L’economia nazionale, già appesantita prima dell’esplosione della pandemia, ha duramente risentito delle misure che la diffusione del Covid ha convinto il Governo ad adottare. I dati, preoccupanti, parlano di circa 5 milioni di persone che, nel solo 2020, sono scese al di sotto della soglia di povertà relativa.

Numerose le conferme arrivate in questi mesi circa l’estrema gravità della situazione: dalle persone in fila al banco dei pegni fino alle code davanti alle mense Caritas, la crisi colpisce soprattutto chi si trovava già in difficoltà. D’altra parte, l’emergenza Covid non ha mai comportato la sospensione degli affitti, mentre sono moltissime le persone che si sono improvvisamente ritrovate senza lavoro.

L’arrivo dei vaccini, tuttavia, potrebbe rappresentare un primo passo verso un lento e graduale ritorno alla normalità. Lo sottolinea anche Sandra Zampa, sottosegretaria alla Salute ed esponente del Partito Democratico, che, intervistata da Il Corriere della Sera, spiega che l’obiettivo del Governo è quello di “Vaccinare entro aprile dai 10 ai 13 milioni di italiani con una campagna da serie A, all’altezza del nostro Paese“. Per farlo, sostiene Zampa, sarà però necessario mettere “da parte contrapposizioni e interessi politici dai quali nessuno guadagnerebbe“.

La Sottosegretaria alla Salute invita a maggiore coesione per “proteggerci da un virus che non è né di maggioranza né di opposizione. Fa danni e basta“. I dati degli ultimi giorni, che mostrano una nuova crescita dell’indice di contagio Rt, devono suonare come un pericoloso campanello d’allarme, soprattutto perché affrontare la campagna vaccinale nel pieno di una terza ondata di contagi sarebbe sostanzialmente impossibile. “Non siamo arrivati alla saturazione dei reparti, tranne che in alcune realtà, abbiamo una boccata di ossigeno. Sfruttiamola. E’ una fase cruciale e si può evitare che l’Italia piombi in una situazione drammatica, come la Gran Bretagna e altre Nazioni vicine” afferma ancora Zampa, che mette però in guardia i più ottimisti: “Ci aspettano mesi pericolosi da trascorrere al chiuso dove il virus trova terreno fertile per contagiare. Se teniamo fino alla primavera ne usciamo fuori”.

Nessuna novità imminente, quindi, per quanto riguarda la ripresa regolare delle attività economiche colpite in questi mesi, che dovranno cercare di limitare i danni – con i pochi soldi che arrivano dai ristori dello Stato – e che rischiano, sempre più spesso – di dover chiudere i battenti. Con evidenti ricadute sul piano occupazionale. L’obiettivo del Governo, spiega l’esponente Dem, è “mantenere il Paese in condizione di compatibilità con la vita normale“. Una possibilità che – prosegue il sottosegretario – sarà più facilmente realizzabile quando, a partire dalla primavera, il miglioramento delle condizioni climatiche permetterà di tornare a svolgere molte attività all’aria aperta: “Resistiamo 2-3 mesi, poi col bel tempo tutto sarà meno difficile e milioni di persone saranno vaccinate. Ci sono tutte le premesse per  tornare alla normalità prima dei competitor europei, per offrire turismo e scambi commerciali in una fase in cui saranno in campo le risorse del Recovery plan, opportunità straordinaria“.

Un’opportunità sulla quale, però, il Governo pare essere in grave ritardo: tra polemiche interne alla Maggioranza e venti di crisi l’Italia non ha ancora messo a punto un piano definitivo per la gestione dei fondi provenienti all’Unione Europea. La sottosegretaria Zampa, intanto di fare il punto sulle vaccinazioni partite a rilento e ora arrivate ad un ritmo accettabile: “Valutiamo la possibilità di turni serali, notturni e festivi di somministrazione per consentire a chi esce dal lavoro di utilizzare quelle ore”, dice la sottosegretaria: anche i medici di famiglia, assicura, verranno chiamati in causa: “dovranno collaborare se saranno disponibili vaccini che possono essere conservati in frigo. Nel frattempo inoculiamo tutte le dosi disponibili”. 

 

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