Il Governo promette 13 milioni di persone vaccinate ad aprile. Ma intanto dobbiamo restare chiusi

Il sottosegretario Zampa ed il Ministro Boccia assicurano che la campagna dei vaccini andrà avanti. Ma gennaio sarà ancora caratterizzato da misure severe.

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Getty Images/Vittorio Zunino Celotto

E’ una corsa contro il tempo ai vaccini quella che il Governo Conte sta effettuando e che proseguirà da gennaio a fine 2021, finché il paese non avrà una copertura sanitaria sufficiente per reggere l’urto di una terza ondata di Covid ipotizzata già dagli esperti del Cts: “Entro aprile, avremo tra i 10 ed i 13 milioni di persone vaccinate”, assicura il sottosegretario alla salute Sandra Zampa, parlando dell’evoluzione della pandemia prevista per quest’anno. La domanda che milioni di italiani si fanno in questo momento però è come saranno vissuti questi primi mesi del 2021: La situazione è in rapida evoluzione e la terza ondata in Europa c’è già. L’Italia ha retto bene in un contesto internazionale difficilissimo e abbiamo riportato tutte le reti sanitarie in sicurezza”, esordisce nella sua intervista a Il Messaggero il Ministro degli affari regionali Francesco Boccia, mettendo in chiaro da subito che gli effetti delle chiusure che finiranno in occasione del 6 gennaio non si potranno vedere concretamente fino al 15 del mese. Per questo non si può escludere a priori che le chiusure possano tornare ad essere molto severe, soprattutto nelle zone più a rischio e soprattutto, la vita non tornerà alla normalità: Bastano pochi giorni per far saltare un equilibrio delicatissimo. Alcune zone del Paese devono prepararsi a conservare limiti alla circolazione, è un fatto inevitabile per quanto sgradito a tutti, a cominciare dal Governo”, spiega il Ministro. I territori con una situazione più in bilico sarebbero Veneto, Liguria, Calabria, Lombardia e Puglia, principalmente. A marzo l’economia italiana arriverà a contare un anno trascorso con grandi limitazioni al lavoro – e il completo stop per molti settori – e la situazione rischia di farsi davvero insostenibile. Il ministro però confida nell’arrivo dei ristori per i lavoratori più colpiti e ribadisce che l’Italia di gennaio: Sarà ancora l’Italia che protegge la salute, quella del rigore e della serietà”.

Le riaperture di gennaio avverranno con cautela, mentre la campagna per distribuire i vaccini procede, pur se con prevedibili ritardi e problemi logistici. Il Ministro in merito ha commentato: “Le reti sanitarie sono le stesse che hanno fatto un lavoro eccezionale salvando ogni giorno migliaia di vite. Dobbiamo essere tutti comprensivi con tutti. Rigorosi e comprensivi”, aggiungendo che l’ipotesi dell’obbligatorietà del vaccino è già presente nella costituzione – applicabile a lavoratori e personale impiegati in svariati settori – e che non è una condizione da escludere. Zampa è invece più fiduciosa sulla campagna di vaccinazione – nonostante il ritardo in alcune aree del paese sia decisamente esteso – e ritiene che possa arrivare a buon punto già prima dell’estate: “Resistiamo 2-3 mesi, poi col bel tempo tutto sarà meno difficile e milioni di persone saranno vaccinate”, garantisce il sottosegretario alla Salute, affermando di credere nella possibilità di riaprire prima degli altri paesi europei, alcuni dei quali tornati al lockdown.

 

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