Il Governo studia una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali, dal 2016 al 2019

Il viceministro dell’Economia Laura Castelli annuncia i piani del Governo per il 2021: dal saldo e stralcio delle cartelle esattoriali fino al sostegno alle imprese ed ai lavoratori in crisi, l’Esecutivo valuta un ulteriore scostamento di bilancio.

Il viceministro Castelli: "Serve nuovo scostamento di bilancio"
Laura Castelli/Facebook Laura Castelli

Il Governo è pronto ad un nuovo scostamento di bilancio. Ad annunciarlo è il viceministro dell’economia Laura Castelli, che in un’intervista a Il Fatto Quotidiano spiega che un intervento di questo tipo sia necessario per garantire le nuove misure che dovranno garantire la prosecuzione degli aiuti ai settori coinvolti nell’emergenza Covid.

Dopo l’approvazione della Legge di Bilancio da parte della Camera, il testo approda al Senato dove dovrà necessariamente essere approvato tra oggi e domani, per evitare che l’Italia entri in esercizio provvisorio. Una situazione senza precedenti, un ritardo mai registrato nella storia repubblicana. E, proprio per via della grande fretta messa al Parlamento nell’esaminare il testo, l’accusa che piove da più parti sul Governo è quella di aver inserito, al fine di accelerare l’iter, una serie di micro-norme volte a “oliare” il meccanismo e ottenere un favore bipartisan. Castelli, dal canto suo, nega e respinge le accuse: “Di mancette o cose schifose non ne ho viste, non c’è stato nessun finanziamento alle associazioni dei parenti dei deputati“, dice. “Abbiamo fatto una manovra di 40 miliardi con misure importanti, come quella sul rientro di cervelli, innovative e rivoluzionarie“. Il viceministro sottolinea che il 2021 sarà l’anno “dedicato a imprese, lavoro e autonomi“. In questa direzione dovrebbe andare la scelta di introdurre l’Iscro, un nuovo ammortizzatore sociale. “Mai prima in Italia alle 4 milioni di partite Iva è stato garantito un supporto in caso di calo del reddito, come per i dipendenti“, sottolinea Castelli, che poi rivendica lo stanziamento di un miliardo per esonerare dal pagamento dei contributi previdenziali le partite Iva, per le quali il prossimo sarà un anno “in bianco“.

Certo, le questioni irrisolte rimangono tante e dirimenti: la cassa integrazione Covid è stata rifinanziata per 5,3 miliardi, ma con lo spettro di nuove chiusure e blocchi alle attività non è detto che questi fondi siano sufficienti per garantirne l’erogazione fino alla fine di marzo. Così come la fine del blocco dei licenziamenti si preannuncia come una catastrofe per il sistema lavorativo italiano. “Faremo quello che serve“, assicura Castelli, convinta che in questo momento sia necessario “andare verso strumenti che possano accompagnare le aziende fuori da un’ottica di emergenza“. Tra questi il rifinanziamento del contratto di espansione, dal valore complessivo di 450 milioni di euro, con lo scivolo per i soggetti a 5 anni dalla pensione, che si estende alle imprese con oltre 250 addetti.

Tutti interventi che imporranno comunque sforzi economici non secondari, per lo Stato. Da qui la necessità di un ulteriore scostamento di bilancio per circa 20 miliardi. “Purtroppo la crisi non è finita. E’ indispensabile continuare ad attuare i piani a cui stiamo lavorando, dal Salva-imprese alla partita del Fisco. Per questo serve un’ulteriore richiesta di extra-deficit“, spiega ancora Castelli, che prova a fare chiarezza anche sulla ripresa dell’invio delle cartelle esattoriali: “Penso che serva una rottamazione quater per gli anni dal 2016 al 2019, per dare respiro a quei contribuenti con morosità incolpevoli“, dice il viceministro. “Un nuovo saldo e stralcio potrebbe evitare la notifica di milioni di cartelle“,  conclude.

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