16.202 contagi e 575 morti, Bassetti: “La febbre gialla è il prossimo Covid”

Ancora non si vede una luce in fondo al tunnel, creato dalla pandemia di Covid, che già potrebbe esserci un nuovo male in agguato: si tratta della febbre gialla.

bassetti_febbre_gialla 30.12.2020 Leggilo.org
Getty Images/Go Nakamura

I dati del Ministero della Salute in merito alla situazione di oggi ci informano che i casi totali – attualmente positivi, morti e guariti – salgono di 16.202 unità e portano il totale a 2.083.689. Nelle ultime ventiquattro ore 575 morti che anno salire le vittime a 73.604 e 19.960 guariti che portano il totale a 1.445.690. Da ieri 169.045 tamponi.

I casi attualmente positivi sono 564.395, -4333 rispetto a ieri. I ricoverati scendono a 23.566, -96 mentre nelle terapie intensive 2528 pazienti, -21 rispetto a ieri.

Dopo il Covid arriva la febbre gialla

La pandemia di Coronavirus ha messo a nudo i nervi scoperti dei sistemi sanitari di tutto il mondo, attirando molta attenzione sui pericoli legati alla sanità: e adesso – ammonisce un medico italiano – rischiamo di fronteggiare una nuova malattia altrettanto pericolosa, la febbre gialla, candidata come la prossima pandemia da debellare in tutto il pianeta. A dirlo è il professor Matteo Bassetti, infettivologo genovese che si è già espresso per quanto concerne la pandemia di covid affrontando l’argomento delle cure domiciliari. Il professore non ha dubbi: “La febbre gialla è una seria candidata per una futura pandemia”, le sue parole. La febbre gialla è una patologia comunemente nota come “tifo” che in passato ha fatto moltissimi morti in Asia e nell’America Latina. Il male viene trasmesso dalle punture di zanzare infette ed i sintomi variano da febbre, brividi e nausea all’insufficienza renale. Adesso, il morbo rischia di arrivare a diffondersi anche nel nostro paese, in un futuro non troppo lontano.

Infatti – spiega Bassetti – il clima cambia rapidamente, aumentando il rischio che le cosiddette malattie tropicali possano diffondersi anche dove prima erano meno presenti: “C’è il rischio che in Italia, a causa del fenomeno della tropicalizzazione, possano diffondersi malattie tipiche di fasce climatiche differenti”, argomenta il medico ricordando che qualcosa di simile – su scala meno vasta – è già avvenuto con il morbo del Nilo e con il chikungunya che arriva addirittura dalla Polinesia. Queste malattie sono particolarmente letali per persone con patologie pregresse, proprio come il Coronavirus, ed è facile immaginare gli effetti devastanti che una pandemia simile potrebbe comportare sul sistema sanitario del nostro e di altri paesi. La prevenzione rimane l’arma più importante a disposizione della medicina e – nel caso della febbre gialla nello specifico – il più grande vettore di infezione resta una specie di zanzara tigre: “A causa del cambiamento climatico, il suo vettore di trasmissione principale, un determinato tipo di zanzara, si sta diffondendo enormemente in tutto il mondo, spesso portando il virus con sé”, conclude Bassetti. L’allarme è stato lanciato con largo anticipo e la scienza mette a disposizione tanti strumenti per tenere sotto controllo un fenomeno simile: il rischio tuttavia rimane concreto, almeno secondo il professore genovese.

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