Pompei regala un’altra meraviglia: riemerge il Termopoilio, bottega del cibo da asporto

A Pompei riemerge l’ennesima meraviglia: un Termopolio finemente decorato, dove i cittadini pompeiani acquistavano cibi pronti al consumo che mangiavano poi lungo la strada in una sorta di street food ante litteram.

Pompei, riemerge il Termopolio, bottega dello street food
Il bancone del Termopolio/Facebook Pompeii – Parco Archeologico

Pompei non smette mai di stupire e oggi, in un simbolico dono di Natale, ha regalato al mondo ed agli appassionati una nuova, bellissima scoperta. Si tratta di un Termopolio, una bottega alimentare che vendeva anche preparazioni già pronte per essere consumate, in quello che oggi potremmo paragonare ad un moderno street food. Un’attività, presso la quale era possibile acquistare piatti di ogni tipo: dalle lumache fino ad una sorta di antenato della paella – con pesce e carne insieme – passando per il capretto e per l’immancabile vino, in questo caso arricchito con le fave e pronto alla mescita.

L’ambiente era decorato da una serie di elementi estetici di grande pregio: sul grande bancone ad “elle“, infatti, sono presenti immagini realistiche: una coppia di oche germane, un gallo, un grande cane al guinzaglio quasi un monito alla maniera del famoso Cave Canem, sopra al quale era stato inciso, con un graffito, un insulto omofobo “Nicia cinede cacator” si legge sulla cornice che racchiude il dipinto  “Nicia – probabilmente un liberto proveniente dalla Grecia. Cacatore, invertito” forse rivolta al proprietario o da qualcuno che lavorava nel termopolio.

Presenti anche alcuni dipinti a tema mitologico: sul banco, infatti, compaiono una nereide che cavalca un ippocampo e che porta con sé una cetra. Un ulteriore tassello capace di “restituire un’incredibile fotografia del giorno dell’eruzione“, come ha confermato il direttore del Parco Archeologico di Pompei Massimo Osanna annunciando all’agenzia Ansa il nuovo straordinario ritrovamento.  Si tratta di “un dono per i visitatori“, dice ancora Osanna – augurandosi la possibilità di riaprire il Parco nei prossimi mesi e spiegando che i lavori di consolidamento della nuova area venuta alla luce possano concludersi entro la primavera – oltre che di una scoperta che permetterà nuovi importanti studi sugli stili di vita, le abitudini, gli usi e le tradizioni alimentari della popolazione pompeiana.

Particolarmente interessante, ai fini della ricerca, potrà essere il ritrovamento dello scheletro di un cagnolino, trovato a pochi passi dal bancone del Thermopolium, proprio a ridosso di un dipinto che ritrae un cane al guinzaglio: circostanze che lasciano immaginare che già all’epoca fosse diffusa la pratica delle razze canine da compagnia, argomento oggetto di studi.

Pompei riemerge il Termopoilio
Il dettaglio del dipinto di un cane al guinzaglio/Facebook Pompeii – Parco Archeologico

Nei locali della rivendita sono stati ritrovati anche i resti di due uomini: “La bottega sembra essere stata chiusa in tutta fretta e abbandonata dai proprietari ma è possibile che qualcuno, forse l’uomo più anziano, fosse rimasto al suo interno e che sia morto nella prima fase dell’eruzione, schiacciato dal crollo del solaio”, ipotizza il direttore del Parco Archeologico. L’altro uomo, invece, potrebbe essere stato secondo osanna “un ladro o un fuggiasco affamato, entrato per racimolare qualcosa da mangiare e sorpreso dai vapori ardenti con in mano il coperchio della pentola che aveva appena aperto“.

Entusiasta anche il Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, secondo il quale il ritrovamento è frutto di un lavoro di squadra che deve rappresentare “un esempio virtuoso per la ripresa del Paese“. E’ infatti grazie all’incessante ed eccellente lavoro condotto a tutti i livelli che, secondo il Ministro, “oggi Pompei è indicata nel mondo come un esempio di tutela e gestione, tornando a essere uno dei luoghi più visitati in Italia in cui si fa ricerca, si continua a scavare e si fanno scoperte straordinarie come questa

Lo scavo dal quale il Thermopolium è emerso si trova nella Regio V della città, all’angolo tra il vicolo dei Balconi e la via della Casa delle Nozze d’Argento, sede di recenti lavori di consolidamento. E’ proprio durante questo intervento che il Termopolio era stato individuato dal gruppo di esperti ed archeologi chiamati a lavorare sul posto e, in seguito ad attenti scavi, era stata riportata alla luce una parte del bancone del locale. Al piano superiore, era stato inoltre localizzato un balcone che abbelliva ulteriormente la struttura.

Grazie al lavoro svolto nelle ultime settimane, l’intero ambiente è stato riportato alla luce, mostrandosi in tutta la sua straordinaria bellezza: tutti i locali sono decorati con pitture, mentre le pavimentazioni sono intarsiate di marmi policromi. A sottolineare l’unicità di Pompei, poi, c’è il ritrovamento – all’interno degli spazi predisposti per la conservazione delle vivande in vendita – di resti dei piatti che i cittadini di Pompei acquistavano e consumavano poi lungo le strade della città.

 

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