Il Governo ha deciso, per l’Italia otto giorni di zona rossa durante le feste

Arrivano le nuove regole per Natale: con ogni probabilità, all’Italia verranno imposti otto giorni di zona rossa, proprio a ridosso dei giorni più a rischio. 

Il Governo ha deciso, Italia otto giorni in zona rossa durante le feste
Giuseppe Conte/Facebook Palazzo Chigi – Presidenza del Consiglio dei Ministri

Alla fine di una lunga trattativa il Premier Giuseppe Conte è riuscito nella sua opera di mediazione. Quando ormai manca poco al varo delle nuove misure restrittive anti-Covid, infatti, appare molto probabile che l’Esecutivo decida di optare proprio per quel compromesso sul quale il Presidente del Consiglio ha a lungo insistito e che si basa sull’istituzione di una zona rossa nazionale negli otto giorni più delicati delle feste.

Si tratta, come anticipato, di due blocchi da quattro giorni ciascuno: il primo intorno a Natale e Santo Stefano – con restrizioni rigidissime in vigore dal 24 al 27 dicembre compresi – e il secondo a cavallo del Capodanno – dal 31 dicembre al 3 gennaio compresi. La decisione dell’Esecutivo non è definitiva, visto che oggi si terrà l’ultimo, decisivo Consiglio dei Ministri. Ma la strada sembra tracciata.

Confermata, quindi, la possibilità di spostarsi in questo fine settimana prima dello stop agli spostamenti tra Regioni in vigore da lunedì 21. Dall’inizio della prossima settimana, come già previsto dall’ultimo Dpcm, sarà possibile circolare da un territorio all’altro solo per specifiche ragioni. Si tratterà degli ultimi giorni prima dell’entrata in vigore delle nuove regole che inizieranno ad essere efficaci dal giorno della vigilia di Natale. Dal 24, infatti, dovrebbe entrare a regime la nuova zona rossa nazionale: chiusi bar, ristoranti e negozi al dettaglio. A rimanere in attività, saranno soltanto generi alimentari, farmacia, tabaccai, edicole e librerie. Qualsiasi spostamento all’interno del proprio comune sarà proibito, se non per ragioni di necessità, lavoro o urgenza e vi saranno deroghe per partecipare alle messe o per prestare assistenza a chi non sia autosufficiente. Proibite, invece, le tradizionali visite natalizie ai parenti anche se quest’ultimo punto rimane aperto: all’interno della Maggioranza, infatti, si discute della possibilità di concedere una deroga per due familiari.

Trascorso il Natale, Santo Stefano e passato anche il 27 dicembre, l’Italia potrà tornare per qualche giorno alla “normalità” – le cui regole deriveranno dalla colorazione di ciascuna Regione. Di nuovo su le serrande dei negozi, di nuovo aperti bar e ristoranti. Ma solo per tre giorni: dal 31 dicembre, infatti, la zona rossa tornerà ad imporre regole severissime fino al 3 gennaio compreso.

Dal 4 di gennaio dovrebbe poi cominciare un percorso di alleggerimento delle misure, con il ritorno alle regole stabilite Regione per Regione, con quasi tutta Italia in zona gialla e Abruzzo, Toscana, Campania, Valle d’Aosta e Provincia di Bolzano – attualmente arancioni – che sperano che, prima di quella data, i monitoraggi settimanali possano riportarle nella più bassa fascia di rischio. Dal 7 gennaio, infine, tornerà anche possibile muoversi liberamente tra Regioni – naturalmente a patto che sia il territorio di partenza che quello di arrivo siano classificati come zone gialle.

L’unica eccezione dovrebbe essere rappresentata dal Veneto, dove il Governatore Luca Zaia ha optato per regole ancor più dure: imponendo il divieto di spostamento tra comuni a partire dalle ore 14 dal 19 dicembre al 6 gennaio.

Le nuove regole riguarderanno da vicino lo shopping, pietra dello scandalo dello scorso fine settimana – il primo con i negozi aperti praticamente in tutta Italia. Nonostante le parole di condanna e di rimprovero piovute un po’ da tutte le parti, le norme in via di approvazione non limiteranno particolarmente gli acquisti. Anzi, imponendo alcuni giorni di chiusura extra è ipotizzabile che l’afflusso legato allo shopping sia, nei giorni di apertura, ancor più massiccio. Per arginarlo, previsti in quasi tutte le città checkpoint con transenne per delimitare le zone più frequentate, nelle quali gli accessi saranno quindi contingentate, con le forze dell’ordine chiamate a interrompere gli accessi quando il numero dei presenti diventerà troppo elevato. Probabile anche l’adozione di uno strumento sperimentato, con buoni risultati, lo scorso fine settimana nella galleria Vittorio Emanuele di Milano: il senso unico pedonale. Una limitazione utile a governare meglio i flussi di persone. Impegnata anche la Polizia Locale, che dovrà vigilare sul rispetto delle distanze di sicurezza e sul corretto utilizzo delle mascherine.

Anche per bar e ristoranti si preparano controlli molto rigidi mirati ad evitare la formazione di assembramenti. Particolare attenzione sarà riservata, nelle ore pomeridiane, ad eventuali tentativi di svolgere l’aperitivo in comitiva – oltre che per verificare l’osservanza dei locali alle limitazioni di persone ad uno stesso tavolo e negli orari di chiusura.

 

 

 

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