Compleanno di Bergoglio, il Premier Conte fa pubblicamente gli auguri al Papa dandole del “tu”

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha fatto gli auguri al Pontefice in occasione del suo 84esimo compleanno. Il Premier, incurante del ruolo del Santo Padre, gli ha dato del “tu”.

Un Saggittario, un segno di fuoco connotato da una personalità imponente e carismatica che ama difendere i più deboli. Tutte caratteristiche che rispeccciano il nostro Santo Padre che oggi compie 84 anni. Jorge Mario Bergoglio all’anagrafe ma da ben sette anni conosciuto e amato come Papa Francesco, il Papa che dopo la sua ascesa a Pontefice con semplicità si affacciò dalla finestra salutando il popolo dei fedeli con “Fratelli e sorelle buona sera”. Nacque a Buenos Aires il 17 dicembre 1936, figlio di emigranti piemontesi. Il padre Mario era un’impiegato delle ferrovie mantre la madre, Regina Sivori, era casalinga che si occupava della casa e dei cinque figli. Bergoglio venne ordinato sacerdote il 13 dicembre 1969 e per sei anni fu provinciale dei gesuiti dell’Argentina. Divenne cardinale nel 2001 e il 13 marzo 2013  fu eletto Papa. Un Papa, per certi versi, “rivoluzionario” che di recente ha anche mostrato una notevole apertura verso il mondo degli omosessuali telefonando di persona ad una coppia gay con tre figli per augurare loro il meglio. Ma diverse sono state, nel corso di questi anni, anche le sue battaglia in difesa dei migranti. Negli ultimi mesi, mesi nei quali è cresciuto il numero di “nuovi poveri” in Italia, il Papa non ha esitato a scagliarsi anche contro la proprietà privata.

Diverse personalità di spicco hanno deciso di augurare buon compleanno a papa Francesco. Tra queste non poteva mancare il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Il Premier ha utilizzato un canale comunicativo alquanto informale – Twitter – e un linguaggio altrettanto colloquiale, arrivando addirittura a rivolgersi al Santo Padre dandogli del “tu”, come si farebbe con un amico. Sul suo profilo Twitter Conte ha scritto: “Auguri, Papa Francesco. Seguiamo con il massimo rispetto il tuo impegno per una Chiesa di ‘prossimità’, sempre costantemente attenta ai bisogni dei più poveri, dei più fragili, dei più piccoli”.

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