“Il futuro dell’Italia non lo decidono nottetempo Conte e Casalino in uno stanzino di Palazzo Chigi”

Matteo Renzi non vuole saperne niente dei 300 esperti che il premier Giuseppe Conte vuole nominare per delegare la gestione del Recovery Fund. 

Dopo mesi dall’ultima occasione di contrasto tra i due, ecco che il premier Giuseppe Conte ed il leader di Italia Viva Matteo Renzi sono di nuovo ai ferri corti, stavolta in merito alla gestione del Recovery Fund. Nello specifico, a scatenare questa nuova controversia  è stata la notizia che la gestione del fondo europeo – una volta che i problemi diplomatici con Polonia e Ungheria saranno stati risolti – spetterà ad un gruppo di 300 esperti che potranno, in pratica, scavalcare i poteri di ministri e Parlamento. Una proposta che Conte intende sottoporre a votazione ma che appare già poco apprezzata dai suoi alleati. Il leader di Iv non accetta che a deliberare su quella che – a sua detta – è la più grande occasione di rilancio del Paese siano poche, selezionate persone. Per Renzi il Recovery Fund dovrebbe essere gestito con un confronto in Parlamento che coinvolga tutta la Maggioranza. In un’intervista alla Repubblica ha affermato: “Il futuro dell’Italia dei prossimi vent’anni non lo scrivono Conte e Casalino nottetempo in uno stanzino di Palazzo Chigi” – specificando di essere contrario non solo in questa occasione ma in assoluto all’utilizzo di un sistema di Governance quando si tratta di questioni così importanti.  Quando a Renzi viene chiesto se i ministri di Italia Viva voteranno contro la proposta di Governance, il politico risponde che spera che Conte si fermi prima ancora di mettere ai voti una decisione giudicata “impopolare”.

Le parole di Renzi potrebbero far presagire una nuova crisi di Governo. Il leader di Italia Viva però esclude che questa eventualità si possa manifestare nel prossimo futuro: “Noi siamo impegnati fino alla Legge di Bilancio per assicurare all’Italia l’approvazione del decreto ristori e dei denari alle famiglie che non ce la fanno. Sul futuro dipende da Conte”. Tra gli argomenti affrontati dall’ex Premier c’è anche il tema del Mes che però viene definito una melina dato che – a detta di Renzi – i Cinque Stelle non hanno intenzione di rischiare la caduta del Governo Conte votando il fondo salva stati, fortemente discusso da quando è arrivata la proposta di Bruxelles. Per finire, di fronte alle dichiarazioni positive del Premier sulla sua equipe di Governo, il politico si dice scettico“Sostenere che questo Governo ha i ministri migliori al mondo è una barzelletta che non fa ridere” – le parole di Renzi, convinto che le ultime limitazioni per Natale siano state causate da una cattiva gestione della crisi. Il Ministro dello Sviluppo economico Stefano Pautanelli ha fornito al leader di Italia Viva una risposta indiretta in merito alle ennesime critiche non tanto velate di sovranismo: “Non informiamo mai a cose fatte, è ancora in discussione, ci sarà il confronto con Parlamento, Regioni e Province”, le parole del ministro che però ammonisce: “Il Governo ascolta tutti. Ma poi, agisce e fa”

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