L’Abruzzo disobbedisce e diventa zona arancione, il Governo prepara la diffida

Nuovo scontro tra Governo e Regioni. Questa volta, ad accendere la miccia è il Governatore dell’Abruzzo Marco Marsilio, che nella serata di ieri ha firmato un’ordinanza che sancisce, con due giorni di anticipo, il passaggio della Regione dalla zona arancione a quella rossa. Critico l’Esecutivo: “Così sarà responsabile dei contagi”.

L'abruzzo disobbedisce al Governo e diventa zona arancione
Francesco Boccia/Facebook Giuseppe Conte

L’annuncio del Presidente abruzzese Marco Marsilio è arrivato nella serata di ieri: stop alla zona rossa. La Regione, da oggi, entra in fascia arancione. Il Governatore, esponente di Fratelli d’Italia, ha firmato un’ordinanza che, essendo efficace dal momento della sua pubblicazione, dovrebbe produrre i suoi effetti già a partire da oggi. Dovrebbe, perché dalla decisione di Marsilio è nato un vero e proprio caso politico, visto che la scelta del Presidente della Regione arriva in anticipo rispetto ai tempi previsti dal Dpcm del Governo, che continua, dal canto suo, a dirsi contrario. “L’Abruzzo deve aspettare mercoledì“, data in cui secondo il sistema messo a punto è prevista la promozione in zona arancione, “o sarà responsabile dei contagi“, fanno sapere dall’Esecutivo.

Marsilio, però, tira dritto. E, nel sottolineare che il Ministro della Salute Roberto Speranza “è stato informato prima dell’adozione del provvedimento“, spiega di aver “ritenuto di doversi assumere la responsabilità di evitare che un’applicazione letterale delle norme vigenti provocasse all’Abruzzo un trattamento sproporzionato e dannoso“. Una decisione per certi versi sorprendente, visto che era stato lo stesso Governatore a stabilire l’ingresso dell’Abruzzo in zona rossa, lo scorso 18 novembre, anticipando le decisioni della Cabina di Regia e del Governo. Il meccanismo messo a punto per la gestione della divisione in fasce prevede una permanenza di almeno 21 giorni, la cui scadenza naturale sarebbe quindi quella di mercoledì 9 dicembre. Ragione per cui da parte del Governo “non c’è avallo su questa ulteriore anticipazione“.

Anzi, il Ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia, ospite ieri sera della trasmissione Non è la D’Urso, ha messo in guardia Marsilio, minacciando una diffida formale qualora la scelta di abbandonare la zona rossa con due giorni di anticipo dovesse essere confermata e messa in pratica. “C’è la disponibilità del governo a riconoscere la fine del periodo di zona rossa nelle tre settimane necessarie e obbligatorie. Se tornasse mercoledì avrebbe l’intesa del ministero della Salute“, ha precisato Boccia.

La diffida, se ignorata, comporterebbe come prima conseguenza il fatto che la responsabilità di eventuali nuovi contagi – avvenuti in luoghi che in base all’ordinanza del Governo sarebbero invece dovuti restare chiusi – ricadrebbe direttamente ed esclusivamente sulla Regione Abruzzo. “Non ci possiamo permettere di rischiare, per gli abruzzesi e per tutti gli italiani “, spiega il Ministro degli Affari Regionali, che intanto ha convocato per oggi alle 18 una nuova riunione con i Governatori per una serie di aggiornamenti relativi al piano vaccinale.

 

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