23.225 nuovi casi e 993 morti, Sileri: “Se gli italiani non si vaccineranno per paura, scatterà l’obbligo”

Il Governo per ora non prevede l’obbligo per il vaccino anti Covid ma qualora gran parte degli italiani non si vaccineranno spontaneamente non si esclude d’introdurre una qualche forma di obbligatorietà. A dirlo il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri.

vaccino_obbligo_sileri 03.12.2020 Leggilo.org
Getty Images/ Andreas Solaro

I dati del Ministero della Salute in merito alla situazione di oggi ci informano che i casi totali – attualmente positivi, morti e guariti – salgono di 23.225 unità e portano il totale a 1.664.829. Nelle ultime ventiquattro ore  993 morti – il numero più alto da inizio pandemia – e portano il totale delle vittime a 58.038. Da ieri sono stati eseguiti 226.729 tamponi.

I casi attualmente positivi scendono a 759.982, – 1248 rispetto a ieri. I guariti salgono a quota 846.809 regstrando un incremento di 23.474 unità. I ricoverati scendono a 31.772, -682 mentre nelle terapie intensive 3597 assistiti, -19 rispetto a ieri.

Vaccino anti Covid, Sileri: potrebbe scattare l’obbligo 

Nei mesi scorsi il campo si è suddiviso in due schieramenti: chi ripeteva che il Covid era ancora in circolazione e chi sosteneva – venendo addirittura tacciato di negazionismo – che il virus era clinicamente morto. Ora la battaglia si è spostata e pomo della discordia è diventato il vaccino anti Covid. O meglio: l’obbligo vaccinale. Infatti essere a favore del vaccino non implica essere anche a favore dell’obbligo. Anche gli escienziati Andrea Crsanti e Maria Rita Gismondo – microbiologo il primo e virologa la seconda – pur favorevoli da sempre ai vaccini, hanno dichiarato di nutrire qualche dubbio sulla sicurezza delle prime dosi che arriveranno in Italia a gennaio. E, pertanto, entrambi hanno dichiarato che non intendono vaccinarsi subito. Gismondo ha addirittura asserito: “Mi vaccinerò di sicuro ma quando arriverà un vaccino che riterrò sicuro”.  E anche gran parte degli italiani sembra essere propenso ad attendere di vedere i possibili effetti collaterali prima di farsi iniettare il farmaco. Del resto il professor Massimo Galli, infettivologo, ha chiaramente spiegato che non possiamo dire con certezza che un vaccino somministrato oggi non procuri eventuali danni anche tra dieci anni.

Per questa ragione, da settimane ormai, si discute se sarà opportuno imporre o no la somministrazione del farmaco. Il Ministro della Salute Roberto Speranza, qualche giorno fa, ha dichiarato di puntare molto sull’opera di informazione e persuasione e di considerare l’obbligo una sorta di extrema ratio. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri. Sileri – intervistato da Radio Radio – ha spegato: “Partiamo senza obbligo poi vedremo in itinere. E’ chiaro che poi se nonostante le campagne informative e la massima trasparenza possibile, le persone non volessero farsi il vaccino perché hanno paura, se solo il 15% della popolazione si vaccinerà, allora una qualche forma di obbligatorietà servirà“.

Il viceministro non ha meglio specificato se con “una qualche forma di obbligatorietà” intende – sulla linea del leader di Italia Viva Matteo Renzi e del senatore Davide Faraone – l’imposizione anche tramite l’impiego dell’esercito, oppure la linea del “se non fai il vaccino non puoi andare in determinati luoghi pubblici” alla Alessandro Gassman.

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