Il Governo vuole un Natale blindato: niente spostamenti tra Regioni, hotel e resort chiusi

Si avvicina il 4 dicembre e con esso il nuovo Dpcm riguardante le feste di Natale. Per il momento, il Governo prevede chiusure riguardanti hotel e resort in montagna.

Boccia 1 dicembre 2020
Getty Images/Vittorio Zunino

Andiamo verso un dicembre blindato, all’insegna della prudenza e del distanziamento sociale. Sono le ultime indiscrezioni sul Dpcm per Natale, in uscita il 4 dicembre – tra pochi giorni – che prevederà un blocco agli spostamenti tra Regioni e la chiusura categorica di tutte le strutture turistiche legate al settore terziario in montagna: niente vacanze in hotel, resort ne piste da sci, dunque. Serrata di 20 giorni, dal 20 dicembre al 10 gennaio 2021. Resteranno chiusi anche gli alberghi di montagna.

Si tratta di misure che erano state già divulgate nei giorni scorsi e che il Governo ha ritenuto opportuno adottare per evitare di commettere le gravi leggerezze che secondo gli scienziati hanno reso l’Estate un momento di grande diffusione del virus. I provvedimenti nel Dpcm interesseranno il periodo precedente ed immediatamente successivo al Natale: saranno infatti in vigore fino all’Epifania – se non per un periodo ancora più lungo di tempo. Scartata dunque l’ipotesi di un secondo Dpcm da promulgare il 20 che era stata avanzata durante le riunioni, presiedute dal premier Giuseppe Conte e dal Ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia che ha ora il compito di vegliare affinché le Regioni rispettino tutti i provvedimenti. Il sistema a tre colori che identifica le aree più o meno a rischio per il Covid invece dovrebbe rimanere in vigore fino al 10 gennaio.

Il provvedimento però presenterebbe alcune deroghe: il Governo sta studiando il Dpcm in modo da permettere ad anziani che vivono da soli, coniugi e partner conviventi di riunirsi anche superando i confini regionali per il Natale. Potrà invece tornare al proprio domicilio o residenza chi si trova in un’altra Regione al momento dell’entrata in vigore del decreto. Il coprifuoco per gli esercizi commerciali è fissato alle ore 21 ed i centri commerciali rimarranno aperti anche nel week end, forse l’unica libertà in più concessa da questo provvedimento. La Messa di Natale, al centro di tante discussioni in questo periodo, si celebrerà il 24 ed il 25 dicembre ma sempre rispettando il coprifuoco fissato alle 22 che non verrà esteso in nessun caso. Per chi torna dall’estero dopo il 20 dicembre è prevista una quarantena fiduciaria della durata di 14 giorni. Agli italiani dunque, non resta che rassegnarsi a trascorrere le festività in modo piuttosto solitario e limitante: “Dopo l’Epifania, lavoreremo sulle questioni rimaste aperte”, assicura il ministro Boccia che è intenzionato a limitare il più possibile le deroghe sul decreto. Il Coronavirus che ha segnato quest’anno in modo indelebile proietterà il suo spettro anche sulle feste

Impostazioni privacy