Accuse ad Olivia Paladino: ma a finire indagato potrebbe essere Conte

Finisce in Procura la vicenda del video de Le Iene in cui Olivia Paladino, compagna del Premier Conte, sembrerebbe chiedere il soccorso del personale della scorta per sfuggire alle domande dell’inviato Filippo Roma. 

Scorta alla compagna Olivia Paladino: Conte potrebbe essere indagato
Giuseppe Conte ed Olivia Paladino/Facebook Giuseppe Conte

Il caso del video de Le Iene sulla gestione della scorta da parte di Olivia Paladino, compagna del Premier Giuseppe Conte, finisce in Procura. Il filmato, pubblicato soltanto dal sito Dagospia e mai messo in onda dalla trasmissione televisiva, mostrava la donna che – incalzata dalle domande dell’inviato Filippo Roma sugli scandali che hanno riguardato la figura del padre – si rifugiava all’interno di un supermercato dove, nel giro di pochi minuti, veniva raggiunta da alcuni agenti della scorta, intervenuti in suo aiuto.

Una vicenda che ha lasciato dubbi sul comportamento del servizio di sicurezza messo a disposizione del Premier, tanto che Roberta Angelilli – ex europarlamentare di Fratelli d’Italia attualmente priva di incarichi ufficiali – ha presentato un esposto presso la Procura di Roma per fare chiarezza sul caso. Angelilli chiede ai magistrati di verificare se vi sia stato, da parte di Conte, un “uso improprio di personale con funzioni di sicurezza relative a soggetti che ricoprono funzioni pubbliche“. Lo stesso autore del servizio è stato ascoltato come persona informata dei fatti presso il tribunale di Piazzale Clodio e, anche alla luce di quanto dichiarato da Roma, presto i pm valuteranno se inviare il fascicolo al tribunale dei Ministri.

Angelilli, che ha presentato il suo esposto un mese fa – il 30 ottobre – si recherà oggi in Procura per conoscere l’esito dell’iniziativa: qualora, analizzando il filmato ed ascoltando le persone coinvolte, i magistrati dovessero ravvisare un’ipotesi di reato – peculato, data la tipologia di evento in questione – il Premier potrebbe essere iscritto nel registro degli indagati. Sul caso è stata inoltre presentata una relazione di servizio al Ministero dell’Interno, nella quale si spiega che la scorta stava svolgendo il servizio di “osservazione e controllo al di sotto dell’abitazione della compagna del Premier“, visto che Conte si trovava nell’appartamento e la usa uscita era attesa da un momento all’altro. Quando nel supermercato adiacente al portone d’ingresso si è verificato un momento di concitazione, l’attenzione di uno dei poliziotti della scorta è stata richiamata da uno degli addetti del supermercato, che sottolineava la presenza di “una signora in difficoltà“. Intervenuti sul posto, gli agenti hanno favorito l’uscita della signora Paladino dal negozio. Il Premier, in tutto questo, non sarebbe stato informato in tempo reale di quanto stava capitando e sarebbe venuto a conoscenza della vicenda solo in un secondo momento, informato proprio dalla compagna.

 

 

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