Sui vaccini non esiste il rischio zero, dice il prof Galli

Il professor Massimo Galli torna a parlare del vaccino anti Covid annunciato da varie case farmaceutiche. A sua detta, esistono alcuni rischi per la salute.

galli 25 novembre 2020
Getty Images/Miguel Medina

Il professor Massimo Galli ha confermato – in parte e con toni molto più pacati – alcune delle affermazioni del professor Andrea Crisanti: il vaccino anti Covid va distribuito il prima possibile ma senza trascurare i dati sul medicinale. Le parole di Crisanti hanno suscitato un certo tumulto tra cronisti, scienziati e colleghi del professore: “Non si possono prendere scorciatoie quando si parla di salute”, aveva affermato il medico. L’infettivologo Massimo Galli riguardo il vaccino è più ottimista ma non per questo vuole abbandonare qualsiasi forma di prudenza: “Non c’è vaccino che noi andiamo ad assumere su cui possiamo dire a priori ‘non mi farà male tra dieci anni’“, ha affermato il professore alla domanda: “Lei farà il vaccino anti covid?”.

Il professore in ogni caso ribadisce l’importanza del farmaco nella lotta al virus, specificando che solitamente i medicinali che portano effetti collaterali a lungo termine non sono i vaccini: “La pennicillina ha molte più probabilità di causare effetti collaterali rispetto ad un vaccino. Quando arriverà, me lo farò somministrare”. Galli ha voluto parlare anche del caso del suo collega Crisanti, spezzando una lancia in suo favore dopo le numerose critiche che il medico ha attirato su di se con le sue dichiarazioni: “Ha la mia stima, la sua reazione è stata legittimata dal fatto che questa ridda di notizie non sta facendo bene alla causa. In questo ambito bisogna difendere il concetto di fondo: la ricerca sta andando avanti e sta portando risultati importanti per l’efficacia di questi vaccini”, le parole dell’infettivologo che ribadisce ancora una volta di avere fiducia nella ricerca scientifica – messaggio che va trasmesso a tutti i cittadini.

L’unica perplessità di Galli – riguardo il vaccino – sta nella mancanza di dati rilasciati da alcune case farmaceutiche. In particolare, sembra riferirsi alla casa Pfizer quando afferma che: “La prima casa farmaceutica a parlare ha fatto una dichiarazione, ma non c’è uno straccio di dato pubblicato”, dichiara l’infettivologo. Smentite invece le dichiarazioni di Crisanti in merito: “Ci sono studi di Fase 3 che hanno reclutato decine di migliaia di volontari, quando hai 40.000 persone coinvolte si può arrivare a dire se ci sono effetti collaterali immediati”, conclude il medico.

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