Conte ai baristi e ristoratori chiusi per Covid: “Vedo del disagio sociale e anche piscologico. Restiamo uniti”

Commercianti, imprenditori ristoratori sempre più in ginocchio a causa delle misure restrittive. Il Premier Giuseppe Conte assicura nuovi sostegni economici e invita gli italiani a restare uniti.

Il momento che stiamo vivendo – per la seconda volta nel giro di pochi mesi – è preoccupante non solo sotto il profilo sanitario ma anche economico. Alle tantissime vittime di ogni giorno – direttamente o indirettamente – per il Covid, si aggiungono le persone che perdono il lavoro e non sanno più come tirare avanti. I settori maggiormente colpiti dalle misure restrittive – emanate dal premier Giuseppe Conte per contenere l’impennata dei contagi – sono i commercianti e i ristoratori, specialmente quelli che si trovano nelle zone rosse del Paese. Già perché mentre gli introiti non ci sono, le tasse da pagare tuttavia restano.

Il Primo Ministro Conte, intervenendo all’assemblea della Fipe, l’associazione di categoria dei pubblici esercizi, si è detto consapevole del disagio che stanno vivendo i ristoratori soprattutto e ha assicurato nuove misure di sostegno economico: “Siamo consapevoli che l’emergenza economica richiede un sostegno più prolungato nel tempo e anche più sostanzioso di quanto qui finora fatto. Il Governo è già al lavoro”. Il premier si è detto consapevole che “c’è un diffuso disagio sociale e anche psicologico” e
si stanno creando nuove diseguaglianze e che ci sono categorie che godono di una maggiore protezione, fasce sociali che riescono anche ad accumulare maggior risparmio rispetto al passato, pensiamo ai pubblici impiegati

Intanto i medici ritengono che sarebbe necessario stringere ulteriormente le maglie e pensare a nuove chiusure se i contagi non diminuiscono in misura sostanziosa. Anche per non rischiare di mandare a tappeto gli ospedali vista la situazione già molto pressante delle terapie intensive dove oltre il 40% dei posti letto è già occupato da pazienti Covid. Dall’altro lato però si è già stimato che tenere negozi e ristoranti chiusi sotto le festività significa provocare all’Italia una perdita di circa 110 miliardi di euro. Cha fare dunque? A cosa dare la priorità? Il Premier vorrebbe cercare di non penalizzare nessuno dei due aspetti: “Quanto più rapidamente saremo in grado di contenere il contagio tanto prima potremo restituire alle famiglie e alle imprese la fiducia per ripartire”.

 

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