Il professor Galli: “Siamo stati pugnalati alla schiena, scordatevi il cenone di Natale”

L’infettivologo Massimo Galli non ha dubbi sulle festività legate al Natale: servono pesanti limitazioni per non abbassare la guardia o il virus continuerà a colpire.

Galli GETTY 11 novembre 2020
Getty Images/Miguel Medina

La situazione della pandemia in Italia è grave, c’è poco da discutere, ma il professor Massimo Galli, infettivologo che sta seguendo l’evoluzione dei contagi ormai da mesi, ci tiene a precisare per i più scettici o speranzosi che questo Natale non sarà certo ricordato come la più felice delle festività. Anche se i casi dovessero inizire a diminuire – ipotesi che al momento appare quantomai improbabile secondo diversi esperti – non si può abbassare la guardia: “Quest’estate ci siamo comportati come se il Covid fosse ormai alle nostre spalle. Il risultato è che siamo stati pugnalati alla schiena dal virus“, ricorda il professore che era contrario alla politica della “tana libera tutti” anche con i contagi in calo nel periodo estivo.

Galli, intervistato su Rai Tre dalla trasmissione Cartabianca, gela così il pubblico parlando del Natale: “Anche nella migliore delle ipotesi, scordiamoci i classici cenoni con un numero eccessivo di persone. Dobbiamo essere cauti o non usciremo mai da questa situazione drammatica”, spiega il medico che lavora presso l’Ospedale Sacco di Milano, al momento occupato per il 70% da reparti riservati ai malati di Covid, rendendo difficile l’assistenza dei pazienti ordinari. I rischi che le persone non rispettino le misure di sicurezza per l’infettivologo sono anche aumentati: “Rispetto a Ferragosto, c’è molta più insofferenza per la situazione corrente. La gente inizia ad essere stanca e potrebbero farsi largo teorie fantasiose e irrazionali”, conclude il medico.

Il Governo cerca di giocare di anticipo e si prepara già a diffondere le misure che regoleranno le festività natalizie quest anno, confermando quanto anticipato dal professore: “Non possiamo permettere che il paese diventi una grande zona rossa. Per questo motivo, sarà un Natale particolare con ristrette riunioni familiari tra parenti di primo grado”, spiega il sottosegretario alla Salute Sandra Zampa, aprendo però alla possibilità che gli esercizi commerciali tornino ad operare in maniera più regolare: “Manterremo le restrizioni in vigore ma non è esclusa la possibilità di allentare le misure per specifiche attività”.

Il timore che un Natale a porti chiuse spezzi le gambe al settore terziario già in forte crisi è alto, almeno quanto la paura di una salita esponenziale dei contagi che renderebbe l’Italia una enorme zona rossa.

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