Emergenza contagi, il Vescovo decide di rinunciare alle messe

Derio Olivero, vescovo di Pinerolo, ha deciso di sospendere per due settimane la celebrazione delle messe per dare un contributo contro la diffusione del virus. Una decisione difficile che il Vescovo ha comunicato ai fedeli attraverso una lettera aperta: “Chiudiamo per aprire”. 

Derio Olivero, Vescovo di Pinerolo sospende le messe
Monsignor Derio Olivero/Sito ufficiale Diocesi di Pinerolo

In un periodo difficile, caratterizzato dal dilagare dei contagi e dell’imposizione di dolorose chiusure che hanno provocato, nelle ultime settimane, polemiche e malumori nella popolazione, da Pinerolo, in provincia di Torino, arriva una scelta in controtendenza: quella di sospendere la celebrazione delle messe domenicali in tutta la diocesi, nonostante questa misura non sia prevista da alcuna disposizione governativa.

Una decisione difficile, presa in prima persona dal Vescovo di Pinerolo Derio Olivero, che in una lettera aperta rivolta a tutta la comunità di fedeli ha spiegato le ragioni della sua scelta. “Questa estate avevamo pensato che la pandemia fosse alle nostre spalle“, si legge nel testo. “Invece siamo nella stessa situazione, se non peggio, ci sono tantissimi contagi e tanti malati in ospedale anche in terapia intensiva“. Di fronte ad una situazione tanto drammatica, in cui la priorità è il contenimento dei contagi e in cui tutti – giovani, ristoratori, commercianti – vengono chiamati ad importanti sacrifici, alle comunità religiose viene concesso di proseguire regolarmente nelle proprie attività. Nonostante questo, il Vescovo chiede alla cittadinanza “di fare uno sforzo in questo senso per due settimane, per il bene comune“. Il religioso prende il prestito le parole di un teologo, Marco Gallo “La libertà di culto non è un bene assoluto“.

Monsignor Olivero è consapevole che la sua iniziativa incontrerà la contrarietà di molti fedeli, che non vorrebbero per nessun motivo rinunciare alla celebrazione della messa in assenza di una esplicita proibizione da parte del Governo. Eppure, spiega ancora il Vescovo, “La nostra identità sta nella nostra capacità di seguire Gesù Cristo” e nelle prossime due settimane, quando la comunità religiosa pinerolese non potrà radunarsi in chiesa, sarà comunque possibile farlo in famiglia, all’interno delle abitazioni, per unirsi in preghiera con i propri cari “pregando addirittura di più. E dedicando ancora più attenzione alle relazioni“.

La scelta del Vescovo Olivero, colpito in prima persona dal Covid durante la prima ondata primaverile, intende intervenire a tutela di tutta la comunità, in particolare per quel che riguarda la parte più anziana della popolazione, notoriamente esposta a maggiori rischi in caso infezione. La sua esperienza con la malattia, che aveva addirittura richiesto il ricovero in terapia intensiva in seguito ad un brusco peggioramento delle condizioni, ha spinto il religioso a condividere i momenti difficili passati in ospedale: “Mi intubano, pregate per me“, aveva scritto in un messaggio rivolto ai fedeli.

Riuscito a guarire e tornato ad guidare la diocesi di Pinerolo, Monsignor Olivero non può mostrarsi indifferente di fronte al dilagare della malattia: “Chiudiamo per aprire“, si legge ancora nella lettera pubblicata sul sito ufficiale della diocesi. “Nel nome di una chiesa meno ripetitiva, meno individualistica, meno autocentrata“.

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