Coronavirus, Arcuri avverte Conte: “Situazione grave, ospedali sono a rischio”

Il Commissario Straordinario per l’emergenza Coronavirus Domenico Arcuri è convinto che la curva dei contagi non stia scendendo abbastanza in fretta. 

Conte GETTY 6 novembre 2020

Elenca i dati riguardo i nuovi contagi in una conferenza stampa Domenico Arcuri, il Commissario Straordinario per l’attuazione delle misure anti Coronavirus, sottolineando come i provvedimenti molto severi degli ultimi giorni stiano iniziando a mostrare lentamente i primi effetti: troppo lentamente. Non è impossibile intervenire sulla curva dei nuovi contagi ed evitare quindi lo spauracchio del lockdown ma la situazione resta grave e bisogna agire con coesione e prontezza: su questo messaggio, Arcuri ci tiene ad insistere, tornando a chiedere maggiore collaborazione tra istituzioni e cittadini per affrontare il Coronavirus: “Questo è un momento cruciale per bloccare la pandemia e fermare la risalita dei contagi: è il momento di rimanere uniti, non di darci addosso”, le sue parole durante la conferenza.

Secondo il Commissario Straordinario, i dati non sono ancora drammatici ma sono comunque preoccupanti: Abbiamo registrato contagi pari ad otto volte quelli di quattro settimane fa. Ma attenzione: la crescita dei nuovi casi è passata dal 107% al 64% fino ad arrivare, quest oggi, al 38%. E’ quindi in lieve calo”, elenca Arcuri aprendo da una parte ad un timido ottimismo dopo settimane molto difficili in cui tutti gli esperti si sono detti molto preoccupati per la situazione del nostro paese ma sottolineando comunque che qualora la curva non dovesse calare in modo più rapido e deciso, il sistema sanitario potrebbe non reggere portando ad un collasso delle strutture ospedaliere. A detta dell’esperto, controllare la curva non è impossibile ed il paese non è ancora arrivato ad una condizione drammatica come quella di marzo: “La situazione è grave ma non è irrecuperabile. Vediamo i primi timidi risultati delle misure adottate dal Governo ma dobbiamo insistere, la curva deve scendere molto più di così o gli ospedali e la Sanità non riusciranno a gestire il flusso di malati”. Insomma, la situazione resta grave, specie in alcune Regioni.

Per intervenire efficacemente, Arcuri conta sul sistema di monitoraggio messo in piedi dagli scienziati del Cts e dagli altri esperti che stanno collaborando con il Governo del premier Giuseppe Conte, fondato su 21 punti, primo tra tutti, l’individuazione dei malati asintomatici che – stando agli ultimi dati – costituiscono il 65% dei nuovi casi, arrivati nelle ultime ventiquattr’ore alla soglia di 34.500 in tutto il paese. Per tutelare il sistema ospedaliero ed evitare che questo collassi, sono necessarie misure ad hoc per ogni regione: “L’Italia non è uguale, ci sono territori più o meno a rischio, il Governo deve lavorare assieme alle Regioni”, prosegue Arcuri. L’incubo di un secondo lockdown che attanaglia il paese è dunque rimandato, non scongiurato.

 

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