Conte ferma ancora una volta l’Italia e promette soldi a fondo perduto

Dobbiamo fare tutto il necessario per tenere a freno la curva epidemiologica, contenere lo stress sulle strutture del Sistema Sanitario Nazionale. ha detto il premier Conte e ufficializza la nuova stretta. Il premier promette ristoro per le categorie che saranno maggiormente colpite.

Tre Dpcm in soli undici giorni. Soffriremo ancora, un mese, forse più, per tentare di tornare alla normalità, o quasi, entro Natale. Così in sostanza, la filosofia del premier Conte per fronteggiare la secondo ondata della pandemia. La curva dei contagi è fuori controllo, dice a chiare lettere l’inquilino di Palazzo Chigi, e dobbiamo cambiare la nostra vita il necessario in attesa che la normalità sia ristabilita dall’arrivo del vaccino. Il premier spera in un dicembre senza troppi divieti, per trascorrere le festività di fine anno in maniera quasi tradizionale. Ma non sarà certo un Natale di “feste e festicciole“. Durante la presentazione delle nuove misure arla di sostegno economico adeguato, attraverso un programma di indennizzi, e di allerta contro quei gruppi organizzati che avrebbero rappresentato l’anima nascosta delle proteste a Napoli e Roma.

Centri commerciali, ristoranti e bar. Il Governo ha dunque deciso. I centri commerciali resteranno aperti nel weekend. Nella versione definitiva del Dpcm firmata questa notte dal premier resta la chiusura di bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie alle 18. Potranno riaprire alle 5 del mattino. E’ stata eliminata la parte, prevista in un primo momento, relativa alla chiusura nei giorni festivi e la domenica: bar e ristorazione e affini potranno restare aperti fino alle 18, come gli altri giorni. Il consumo sarò consentito per un massimo di 4 persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi. Resta consentita senza limiti di orario per i propri clienti la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive. Sarà consentita la consegna di cibi a domicilio fino alle 24 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. In particolare dopo le 18 sarà vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico.

Possibile chiusura piazze alle 21. Delle strade o piazze nei centri urbani, dove venisse valutato un rischio di assembramento, potrà essere disposta la chiusura al pubblico, dopo le ore 21. Rimane la possibilità di accesso ai negozi legittimamente aperti e, ovviamente, alle abitazioni private.

La raccomandazione: non ricevere persone in casa. Non si giunge ai divieti, ma sono presenti raccomandazioni nell’ambito della vita privata e domestica. “Con riguardo alle abitazioni – scrive il Dpcm – è fortemente raccomandato di non ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza“.

Gli spostamenti. La versione definitiva del Dpcm “raccomanda fortemente” di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute o necessità. Rispetto all’ultima bozza del dpcm è stata omessa la raccomandazione di non spostarsi “dal Comune di residenza, domicilio o abitazione“. Il punto, nel corso delle riunioni di ieri, era stato tra i più controversi perché nel Governo si parlava insistentemente di un divieto di spostamenti Regioni. Divieto che, nel testo firmato da Conte, viene omesso.  C’è la possibilità di una stretta anche sui trasporti con decreto però del ministro competente.

Scuole e didattica a distanza. Il Dpcm conferma la Didattica a distanza al 75% negli istituti superiori,  modulando la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche con turni pomeridiani. L’ingresso non potrà in ogni caso avvenire prima delle 9.  Le Regioni potranno estendere la didattica al 100 per cento, così da ridurre notevolmente quegli spostamenti ormai percepiti come veicolo trainante dei contagi. E’, un obiettivo, quello della chiusura, di fatto, degli istituti scolastici che le Regioni hanno richiesto con insistenza a Palazzo Chigi, durante tutta la giornata di ieri.

Sospesi cinema e teatri, sale bingo e parchi divertimento. Le discoteche restano chiuse. Il Governo conferma la chiusura di cinema e teatri, sale da concerto, da ballo e locali simili anche all’aperto. Sono sospese anche le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo e casinò. Come anche quelle dei “parchi tematici e di divertimento; è consentito l’accesso di bambini e ragazzi a luoghi destinati allo svolgimento di attività ludiche, al chiuso o all’aperto, con l’ausilio di operatori cui affidarli in custodia e con obbligo di adottare appositi protocolli di sicurezza“.

Vietate le feste, le manifestazioni, i cortei, le feste e le sagre. Il Governo vieta anche le feste e i banchetti nei luoghi al chiuso e all’aperto anche quelle successive alle cerimonie civili e religiose, ivi compresi matrimoni e comunioni. Saranno vitati i cortei e consentiti i sit-in – ossia le manifestazioni in presenza fissa su un’area circoscritta – purché vengano rispettate le distanze di sicurezza. Sono vietate le sagre, le fiere e eventi simili. Restano consentite le manifestazioni fieristiche di carattere nazionale e internazionale che seguano le disposizioni emanate per esse.

Musei aperti con fruizione contingentata. I musei restano aperti ma dovranno garantire un’organizzazione tale da “evitare assembramenti di persone e da consentire che i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro“.

Stop a palestre e piscine. Per lo sport resta tutto come deciso ieri. Stop da domenica o lunedì delle attività di palestre, piscine, impianti nei comprensori sciistici, centri natatori, centri benessere, centri termali, “fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza, nonché centri culturali, centri sociali e centri ricreativi”.

Eventi sportivi senza pubblico. Dopo lo stop a palestre e piscine il nuovo Dpcm conferma la sospensione degli “eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato“. Restano consentiti gli eventi e le competizioni sportive, nonché le sedute di allenamento, riguardanti gli sport individuali e di squadra all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico, nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni”.

Impianti sciistici aperti ai professionisti o su delega delle Regioni. Quello che resta del turismo invernale rischia il tracollo definitivo. Il Dpcm ha disposto la chiusura degli impianti sciistici che potranno essere “utilizzati solo da parte di atleti professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale e rispettive federazioni – esclusivamente – per permettere la preparazione di competizioni sportive“. Gli impianti sono aperti agli sciatori amatoriali solo se consentito dalle Regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome.

Stretta sulle visite in Rsa. L’accesso di parenti e visitatori nelle strutture di ospitalità e lungo degenza, residenze sanitarie assistite, hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani sarà “limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione“.

Salta divieto concorsi pubblici e privati. Si potranno ancora svolgere i concorsi pubblici e privati. Nel Dpcm è infatti saltato il divieto di svolgimento previsto nella bozza.

 

 

 

 

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