Covid nel centro di accoglienza, divieto di uscire. I migranti si ribellano, caos al Prenestino

Migranti in rivolta in un Centro di Accoglienza della Capitale. Le ragioni del gesto che ha richiesto l’intervento della Polizia sono legate al Coronavirus.

Rivolta migranti 23 ottobre 2020

Non solo problemi di natura economica e sanitaria, il Coronavirus causa anche disagi di ordine pubblico. Succede a Roma dove un gruppo di migranti, ospitati presso il Centro di Accoglienza in Via Riserva Nuova, ha scatenato una rivolta, protestando contro il divieto di uscire dalla struttura per fare la spesa ed andare avanti con la routine di tutti i giorni. La misura restrittiva era stata presa dopo che una decina di loro sono stati trovati positivi al Covid in seguito ai test effettuati dal personale della Asl locale. Un caso che ricorda quello occorso a Moira alcuni mesi fa che tuttavia ha avuto conseguenze molto più drammatiche.

Dopo aver ricevuto la notizia, i migranti si sono rinchiusi all’interno del centro per protestare, sequestrando la struttura ed impedendo l’ingresso a chiunque. la Polizia in assetto antisommossa è subito arrivata sul posto quando si è sparsa la voce – poi rivelatasi falsa – che gli ospiti del centro avevano sequestrato il personale della struttura per opporsi alla misura di contenimento del virus. In realtà, stando alle ultime notizie sulla rivolta dei migranti che non è ancora stata placata, gli operatori del centro hanno deciso di rimanere sul posto di loro spontanea volontà per cercare di sedare il tumulto. I tentativi diplomatici sono però falliti ed i membri del personale – operatori della Medi Hospes – sono stati fatti uscire dalla porta principale dagli agenti delle Forze dell’ordine.

Un grande caos nella zona del Prenestino che ha visto l’intervento della Polizia Municipale per deviare il traffico, permettendo ai blindati della Polizia di arrivare sul posto per monitorare la situazione che, al momento, non ha avuto evoluzioni violente: alcuni migranti in rivolta hanno sbattuto il cancello, un altro ha bloccato uno degli ingressi della struttura con una brandina ma non si sono ancora verificati scontri tra le forze dell’ordine e gli ospiti del centro di accoglienza. A detta dei residenti del luogo, la rivolta delle ultime ore è un caso isolato: “Vediamo sempre i migranti andare a fare la spesa al supermercato Unipò in fondo alla strada. Non è vero che hanno sequestrato gli operatori”, dicono alcuni testimoni. La situazione rimane comunque tesa.

 

 

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