La risalita dei contagi di Coronavirus sta piegando il sistema sanitario della Campania di Vincenzo De Luca: negli ospedali manca tutto.
La nuova ripresa dei contagi di Covid sta colpendo tutta Italia ma in particolare la Campania amministrata dal governatore Vincenzo De Luca, recentemente rieletto. E questa seconda impennata sta evidenziando tutte le criticità del sistema sanitario campano. De Luca si è segnalato, nei mesi scorsi, per aver adottato provvedimento degni di uno “sceriffo” vantando di aver saputo gestire magistralmente la fase 1 dell’Emergenza a differenza di altre Regioni come la Lombardia. Ma i suoi provvedimenti militari non hanno fatto i conti con il problema forse più serio: un sistema sanitario non del tutto adeguato. Infatti – riporta Fanpage – ora la Campania, che solo nella giornata di venerdì 9 ottobre ha contato quasi 800 nuovi casi positivi, si ritrova con ospedali senza posti letto, senza medici e senza infermieri. I posti per i pazienti di Covid sono – in tutta la Regione – circa 600 e in gran parte al momento occupati. per non parlare della terapia intensiva: solo 99 posti e più della metà già presi. Ma mancano anche medici e infermieri per seguire i pazienti positivi in quarantena a casa. De Luca sta pensando di mettere in campo i volontari della protezione Civile per far fronte all’emergenza.
La Campania nei mesi scorsi è stata al centro dell’attenzione anche per i casi di due ospedali “fantasma”. mentre di recente è stato contestato alla Regione di voler zittire il personale sanitario. Tutto è cominciato lunedì 5 ottobre quando – riferisce Il Fatto Quotidiano – la Regione Campania aveva inviato una nota in cui si “impediva” a medici, dirigenti e personale ospedaliero di rilasciare interviste agli organi di stampa senza previa autorizzazione dell’Unità di crisi. Non solo: veniva istituita una figura unica – dell’Unità di Crisi della Regione Campania – con il compito di relazionarsi con i giornalisti. In seguito alle numerose polemiche, il giorno seguente la Regione, attraverso un comunicato stampa, ha precisato che non si tratta di un “bavaglio” ma di una tutela per i giornalisti che informano e per i cittadini che vengono informati: “Vogliamo garantire notizie oggettive, non distorte e tali da produrre ingiustificati allarmismi”. Ancora il giorno seguente – il 7 ottobre – il coordinatore dell’Unità di crisi della Regione Campania Italo Giulivo, ha precisato che la Regione non vuole in alcun modo impedire al personale sanitario di rilasciare interviste. Semplicemente è stato chiesto di non esprimere giudizi sull’organizzazione regionale dell’emergenza in generale ma di limitarsi, eventualmente, a raccontare le criticità dell’ospedale in cui ciascuno lavora. Tuttavia nei giorni successivi sono state annullate tutte le interviste previste negli ospedali campani.
Samanta Airoldi
Fonte: Fanpage, Il Fatto Quotidiano
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