Salvini ormai è bollito, ma Zaia non va bene, dice Mattia Santori, leader delle Sardine

A fare il punto della situazione, dopo i risultati delle ultime elezioni Regionali, ci pensa il leader delle Sardine, Mattia Santori.

 

 

Che Salvini fosse bollito lo diciamo da novembre 2019, ma Zaia ha battuto uno zombie. Il governatore del Veneto non è certo meno spregiudicato dell’ex Ministro dell’Interno“. Queste – riporta Adnkronos – le parole del  leader delle Sardine, il 33enne bolognese Mattia Santori, nel fare il punto della situazione dell’Italia a seguito dei risultati delle ultime elezioni regionali.  Santori valuta negativamente il presidente del veneto, il leghista Luca Zaia, riconfermato con il 76% dei consensi. All’interno del Carroccio, da mesi, si percepisce un certo dualismo tra l’attuale leader Matteo Salvini, molto amato dalle piazze e l’elegante Luca Zaia, dai toni più colti e moderati, adorato dal popolo dei veneti. Un leghista che porta avanti la battaglia per l’autonomia regionale. Ma a detta del ricercatore frontman delle Sardine, non ci sarebbe molta differenza tra i due esponenti della Lega: “Salvini a furia di girare l’Italia promettendo ‘prima voi’ ha fatto venire il dubbio a chi pensava veramente di essere il primo. Ma Zaia batte uno zombie, non è meglio di Salvini, è più intelligente e più credibile ma ugualmente spregiudicato nel manipolare il consenso”.

Ma il leader del movimento di piazza non risparmia critiche nemmeno al Partito Democratico che, nonostante la vittoria in tre Regioni – a suo dire non sta facendo il massimo. In Veneto non ha sostenuto sufficientemente il candidato di Centrosinistra, a parere di Santori. Non più entusiasmante la situazione della rossa Toscana dove pure il Centrosinistra ha vinto: “Sulla Toscana ci sarebbe tanto da analizzare. Quando ti muovi sul campo come abbiamo fatto noi, percepisci chi ci sta davvero mettendo anima e cuore e chi invece perde tempo a parlare di nomi, seggi e strategie elettorali. La Toscana  rischia di finire come le Marche, dove per troppo tempo si è smesso di rinnovare e si è data per certa la fiducia degli elettori”. E le polemiche verso i Dem erano scoppiate subito dopo la vittoria in Toscana. Santori – riferiva AGI – asseriva all’indomani dei risultati: “Il PD festeggia le vittorie in Toscana e Puglia ma lo spumante versato dentro ai calici arriva dalla cantine delle Sardine. Noi abbiamo colmato il vuoto di una Sinistra che non parla più alle persone”.

La vittoria del Sì al Referendum

E anche sul Referendum, Mattia Santori non risparmia osservazioni e rimproveri ai partiti. Nelle settimane precedenti al voto, le Sardine si erano spese per spiegare agli italiani le ragioni per le quali, secondo loro, si doveva votare “no”. Ma nonostante le diverse manifestazioni di piazza, oltre il 60% degli italiani ha deciso di approvare il taglio dei parlamentari. Per santori questo è indice di tutta la distanza che ormai intercorre tra la gente e i la politica che si fa nelle Aule parlamentari: “L’esito del voto referendario da una parte conferma come tanti elettori del Centrosinistra siano senza una casa, dall’altra parte certifica lo scollamento tra la politica partitica e i cittadini”. E accusa anche una disparità di trattamento e di visibilità mediatica verso i due opposti schieramenti: “La lotta è stata impari: da un parte la quasi totalità dei partiti, anni di retorica populista e un sistema mediatico nettamente schierato per il Sì. Nonostante questo, quasi otto milioni di persone hanno optato per il No”. Ma a questa “retorica populista” – come lui l’ ha definita – hanno preso parte anche esponenti Dem come Nicola Zingaretti e Stefano Bonaccini, il governatore dell’Emilia Romagna che le Sardine hanno caldamente sostenuto durante la campagna elettorale dello scorso gennaio. I Dem, infatti – nonostante diverse vocci di dissenso – hanno formalizzato il loro voto a favore del Sì al referendum. E passato il Referendum, ora il prossimo passo sarà la nuova legge elettorale che già sta provocando scontri all’interno della Maggioranza. Ma Santori assicura: “Per noi il lavoro duro inizia adesso Vogliamo vedere dove sta la verità e rimanere vigili perché con la democrazia non si scherza, a partire dalla legge elettorale su cui siamo pronti a batterci”.

Samanta Airoldi

Fonte: Adnkronos, AGI

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