Il Centrosinistra governa 5 regioni su 20 e il premier Conte s’inchina: sì allo Ius soli

Dopo le elezioni regionali il Partito Democratico prova a capitalizzare il buon risultato portando al centro dell’agenda di Governo temi come lo Ius Soli e la modifica dei Decreti Sicurezza.

Dopo l’appuntamento elettorale di domenica e lunedì scorsi, il Centrodestra conduce 15 regioni a 5 rispetto al Centrosinistra. In pochi anni l’Italia ha cambiato totalmente colore politico rispetto al 2014, quando lo strapotere era dei governi di Sinistra ed il rapporto di forze, a favore di quest’ultima,  era di 16 a 4. Ciononostante il pareggio delle ultime regionali, rispetto al rovesci temuto appare come una vittoria per la Maggioranza e il voto comincia già a produrre i suoi effetti sul futuro del Governo. Un futuro che non appare in bilico, almeno per il momento, ma che sembra destinato a riservare importanti novità per quel che riguarda gli assetti interni e l’agenda che l’Esecutivo deciderà di seguire. Come spiega Il Giornale, dopo il risultato positivo ottenuto dal Partito Democratico, il Segretario dem Nicola Zingaretti avrebbe già alzato il pressing nei confronti del Premier Giuseppe Conte. L’obiettivo? Far pesare maggiormente le intenzioni del PD sui prossimi provvedimenti da adottare, in particolare per quanto riguarderebbe l’introduzione dello Ius Soli – e Ius Culturae – e la modifica dei Decreti Sicurezza varati dal primo Governo Conte.

Dal canto suo, il Premier continua a respingere qualsiasi ipotesi di rimpasto: “Sono contento della squadra di governo: soddisfatto perché è una squadra coesa, tutti i ministri hanno sin qui lavorato con grande impegno e coesione”, ha affermato durante le premiazioni del Welfare Index Pmi. “Non mi sembra che il Pd ponga il tema del rimpasto, ma pone un problema di rilancio dell’azione anche alla luce della sfida del Recovery Fund e su questo sono assolutamente d’accordo. Io non avverto assolutamente l’esigenza di un rimpasto“.

Molto più probabile, infatti, che più che qualche poltrona Zingaretti rivendichi aperture sui temi cari ai democratici. E qualche risultato già ci sarebbe, visto che lo stesso Conte non ha escluso l’ipotesi di tornare a valutare un provvedimento che modifichi i criteri di acquisto della cittadinanza: “Inserire lo Ius soli o lo Ius culturae nell’agenda di governo? Ci rifletteremo“.

Un’apertura arriva anche sul tema dei Dl Sicurezza: “Sulle modifiche ai Dl Sicurezza adesso è il momento per le forze di governo di riprendere il discorso, e lo porteremo subito a compimento” al fine di “assicurare ai cittadini italiani la sicurezza, non per ragionare per slogan porto aperto o porto chiuso, ma per allargare il raggio della sicurezza e della protezione dei cittadini e dei migranti“.

Un bel bottino per il PD, che può contare in questa fase anche sulle grandi tensioni che attraversano il Movimento 5 Stelle dopo il deludente risultato delle regionali. Tra i grillini è ormai quasi una resa dei conti, aperta dall’attacco frontale lanciato da Massimo Bugani, capo dello staff del Sindaco di Roma Virginia Raggi, nei confronti dell’ex capo politico Luigi Di Maio. Il Ministro degli Esteri, secondo Bugani, sarebbe responsabile di non aver “mai preso alcuna posizione per costruire progetti seri nei territori, ed ha poi deciso di dimettersi non certo dopo aver preso atto del fallimento, ma solo per lasciare una palla avvelenata in mano al suo successore, il quale per forza di cose era un traghettatore ma non aveva la legittimazione per prendere decisioni importanti“.

E qualcosa sembra iniziare a muoversi, all’interno del Movimento. Come riporta Open, all’ordine del giorno dell’assemblea congiunta di deputati e senatori grillini – convocata per domani – c’è una “riorganizzazione del Movimento“, invocata tra gli altri dall’ex Ministro Giulia Grillo, convinta del fatto che “senza un’identità chiara rischiamo di sparire“.

Lorenzo Palmisciano

Fonte: Il Giornale, Open

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