In mare per protesta, i migranti della Open Arms ottengono il via libera allo sbarco

Via libera allo sbarco dei 140 migranti a bordo dell’imbarcazione Open Arms, in rada al porto del capoluogo siciliano. Lo ha riferito la stessa Ong spagnola che parla di “sofferenza a bordo”.

 

Via libera allo sbarco dei 140 migranti a bordo dell’imbarcazione Open Arms, da due giorni in rada al porto del capoluogo siciliano. Lo ha riferito la stessa Ong spagnola, riportata da Fanpage. Il suo fondatore Oscar Camps ha informato che i naufraghi trascorreranno i 14 giorni di quarantena sulla nave Allegra, che si trova nel porto di Palermo. Camps ha anche raccontato che inizialmente i migranti a bordo erano 276, soccorsi qualche giorno fa, e che altri 3 sono stati successivamente evacuati. Tra quelli rimasti, 76 erano stati raccolti dalla Guardia Costiera, in motovedetta, dopo essersi buttati in mare. E altri 48 migranti si sono tirati in acqua questa mattina. Anche loro sono stati soccorsi dalla Guardia Costiera e saranno trasferiti a bordo della nave quarantena Allegra, che raggiungerà l’imbarcazione della Ong per portare a termine il trasbordo dei migranti.

La organizzazione spagnola aveva lanciato un appello alle autorità italiane per l’apertura del porto, dopo che le altre 48 persone si erano buttate. “A bordo la sofferenza di ospite ed equipaggio aumenta. Siamo ancora di fronte a Palermo senza poter sbarcare né avere alcuna indicazione. Dateci un porto sicuro”, aveva scritto la Ong. Camps aveva rivolto anche un chiaro appello al Governo: “L’Italia, pur sapendo che la situazione di Open Arms è al limite, ci abbandona a 1.500 metri da Palermo senza alcuna soluzione né informazione”, aveva denunciato.

La situazione durava da qualche giorno. Infatti il 16 settembre, la Open Arms aveva pubblicato sul Twitter un messaggio dicendo di essere “in attesa di istruzioni per lo sbarco”, mentre dovevano allo stesso tempo gestire delle situazioni molto critiche a bordo. Situazioni che avrebbero spinto 76 persone a buttarsi in acqua nel tentativo di raggiungere a nuoto le coste di Palermo. Seguiti poi, il giorno dopo, dai 48 migranti rimasti. Prima di dirigersi verso Palermo, l’imbarcazione aveva segnalato sul Twitter momenti di tensione dopo risposta negativa di Malta di concedere riparo per il temporale. “Alcune persone – si legge sul comunicato – si sono gettate in acqua per la disperazione, ma sono state recuperate insieme alla Guardia Costiera italiana.

Fonte: Fanpage, Twitter Open Arms

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