Zingaretti è una persona leale e l’alleanza tra PD e M5s durerà a lungo, dice Conte

Dalla Festa dell’Unità di Modena il Premier affronta molti dei temi di attualità: dall’alleanza Pd-M5S al Mes, fino all’emergenza coronavirus.

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte torna a ribadire il suo appello al dialogo tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. Lo fa dal palco della Festa dell’Unità di Modena, dove intervistato da Maria Latella definisce “doveroso” il tentativo fatto dalle due forze politiche – e riuscito solo in parte – di presentarsi con un candidato unico alle imminenti elezioni regionali del 20 e 21 settembre, che si preannunciano come una partita difficile per i partiti al Governo. Nelle sue parole, riportate da Agi, non manca un po’ di rammarico. Il premier si mostra tuttavia anche molto realista: “Non vivo sull’iperuranio“, dice. “Sapevo che il mio auspicio era difficile“. Eppure, secondo Conte, in un momento in cui il fronte del Centrodestra appare compatto, è più importante che mai evitare di “presentarsi in maniera sparpagliata“, scelta che significherebbe “affrontare la sfida in maniera impari“. Un discorso, quello del primo ministro, che va quindi oltre la prossima tornata elettorale regionale, e che conferma il contributo che il premier vuole apportare “a questo dialogo” guardando al futuro: “Non voglio parlare di alleanze organiche ma possono nascere prospettive politiche più durature.

A conferma del suo ruolo di mediatore tra PD e M5S, Conte spende parole distensive nei confronti del segretario democratico Nicola Zingaretti, che definisce “una persona leale“. Il principale tema di divisione all’interno del Governo è, in questo momento, quello che riguarda il Mes. E il Premier prende tempo, cercando di evitare strappi tra le posizioni contrapposte di grillini e dem e sottolinenado il buon rapporto con il segretario governatore del Lazio: “La sua posizione sul Mes la conosco, c’è un dibattito in corso“, spiega.”In questo momento non ci sentiamo di dire né sì né no“. Prima di una scelta definitiva, afferma, ci sarà da elaborare tutti i progetti, inerenti soprattutto alle esigenze del sistema sanitario, in base ai quali si dovranno distribuire i fondi del Recovery Fund, “e poi, come un buon padre di famiglia, si decide di conseguenza”.

Poi il dibattito si sposta su altri temi, dalla possibilità di un rimpasto di Governo – “è un termine un po’ logoro. E non è che se voi ne parlate tutti i giorni imponete l’agenda politica. Non funziona così” – fino alla scelta di altri paesi europei, in primis la Francia, di ridurre da 14 a 7 i giorni di quarantena obbligatoria per i sospetti casi di coronavirus. Un’opzione che “se fosse possibile” potrebbe contribuire a “diminuire i costi sociali ed economici“. Come riporta La Repubblica, il Premier non si sbilancia sul futuro, data la situazione di profonda incertezza dovuta all’emergenza Covid che stiamo affrontando. Conte sottolinea però quelli che, a suo dire, sono i meriti dell’Esecutivo nella gestione del periodo più drammatico – quello della primavera scorsa: “Abbiamo speso tantissimo per gli ammortizzatori sociali, per cercare di limitare i danni. Con l’ultimo decreto-Rilancio di agosto abbiamo cominciato a ricostruire con modalità più articolata“.

Non manca, infine, una battuta sull’ex alleato Matteo Salvini, ministro dell’Interno del suo primo Governo: “Se ho nostalgia di lui? Parla così tanto che non puo’ mancare a nessuno…“.

Fonte: Agi, La Repubblica

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