Conte intende restare, anche se le Regionali saranno un disastro per i partiti del suo Governo

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte al Forum annuale Ambrosetti, a Cernobbio, blinda il Governo contro una debacle alle prossime Regionali. “Dobbiamo lavorare sul recovery fund”. Sulla stessa linea il Ministro degli Esteri Luigi di Maio.

 

Si vede decisamente più abbronzato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte quando prende la parola al 46° Forum annuale Ambrosetti “Lo scenario di oggi e di domani per le strategie competitive”, tenuto presso Villa d’Este a Cernobbio, in Lombardia, lo scorso fine settimana. Nel suo intervento, caricato sul canale Youtube di Palazzo Chigi, il premier ha cercato di difendere il governo da eventuali debacle alle prossime elezioni regionali, e ha ribadito agli imprenditori, riempendoli di rassicurazioni, che il suo Esecutivo ha la capacità per vincere la sfida della crescita dopo la pandemia.

Il Presidente Conte al 46° Forum annuale Ambrosetti, Canale Youtube di Palazzo Chigi

Conte ha anche auspicato che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella segua le orme del suo predecessore, Giorgio Napolitano: “Se ci fossero le condizioni, anche dal suo punto vista, per accettare un secondo mandato lo vedrei benissimo”. Sul rischio di essere sostituito da Mario Draghi, ex presidente della Banca Centrale e considerato da molti durante l’estate il suo ideale successore a Palazzo Chigi, minimizza: “E’ un’eccellenza, non un rivale. Lo avrei visto bene come presidente della Commissione Ue ma lui disse no”. E questa stessa, almeno apparente, tranquillità, Conte sfoggia nel parlare delle elezioni Regionali del prossimo 21 settembre e delle conseguenze che potrebbe avere la vittoria del centro destra in più Regioni. Niente crisi, sostiene il presidente del Consiglio, in caso di un trionfo dell’opposizione. Anche se ammette di avere di fronte “una lotta impari, tra un centrodestra unito e una maggioranza in ordine sparso”, Conte assicura che qualsiasi sia l’esito del voto “non avrà incidenza sul governo”, perché “siamo di fronte a un contesto diverso: non possiamo abbandonare il lavoro sul Recovery Fund”. La dichiarazione di Conte fa da cassa di risonanza a quella del suo ministro degli Esteri Luigi di Maio, che nel suo tour elettorale a Foggia, in Puglia, ha detto forte che “la credibilità e la forza del Governo non passano per le elezioni regionali e comunali, che in Italia tra l’altro ci sono ogni 4 o 5 mesi, ma dalla capacità che avremo di spendere i soldi del Recovery Fund”. Conte e Di Maio sembrano aver ritrovato l’armonia perduta negli ultimi giorni dopo i veleni sul possibile tradimento del grillino. Ma più che a una sinfonia armonica, le dichiarazioni relative al “lavoro necessario sul recovery fund” suonano a monito sia alla maggioranza spezzata, sia alla opposizione unita. Come a voler dire: se fate saltare il Governo, vi ritroverete la patata bollente in mano. Una patata bollente da 750 miliardi di euro che forse non tutti hanno lo stomaco per mandare giù.

Fonte: Youtube Palazzo Chigi, Messaggero

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