Migranti in Sicilia, il premier Conte promette di risolvere il problema in 24 ore

Il primo ministro Giuseppe Conte ha convocato il sindaco di Lampedusa Totò Martello e il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci per un vertice a Roma mercoledì. Il primo cittadino: “sciopero rinviato”. E il Viminale comincia a trasferire i migranti.

Cala la tensione a Lampedusa, dopo che il sindaco Totò Martello e il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci sono stati convocati in serata dal premier Giuseppe Conte per un incontro a Roma lo scorso mercoledì. La telefonata di Conte al primo cittadino dell’isola, riporta il Fatto Quotidiano, ha sospeso lo sciopero generale minacciato domenica dal sindaco: “Lo sciopero è stato rinviato in attesa delle risposte che arriveranno da Roma”, ha spiegato Martello, che si dice soddisfatto dell’invito a Palazzo Chigi: “Intanto si tratta di una forma di solidarietà, poi vedremo”, ha concluso. Ma la situazione nell’isola siciliana è ancora tesa. Anche se di recente trecento migranti sono stati portati via da Guardia costiera e Guardia di Finanza, ci sono ancora tanti migranti stipati nell’hotspot, e altri 370 arrivati di recente, a bordo della Sea Watch 4, che è stata presa in carico dall’Italia.

Il vertice arriva quindi in buona ora e dopo un periodo di inspiegabile silenzio del presidente del Consiglio che, in risposta alle continue richieste di supporto del ministro dell’interno Luciana Lamorgese, avrebbe risposto semplicemente rinviando la modifica dei decreti sicurezza per ottobre. Intanto si proverà a rimediare sulla situazione della Sicilia, e all’incontro saranno presenti anche i ministri dell’Economia, Roberto Gualtieri, e la stessa Luciana Lamorgese. Sul piano economico, si sta stilando una specifica legge per Lampedusa, in forma di emendamento ai decreti in discussione in Parlamento, che verrà incontro alle richieste del Comune di esenzione da alcune tasse e rinvio di altre. Per gli aspetti logistici, il Viminale sta mobilitando diverse navi per svuotare nel giro di 72 ore l’hotspot. Sono previste 5 in totale. Intanto una prima imbarcazione a noleggio proveniente da Genova dovrebbe prendere a bordo i 370 naufraghi che sulla Sea Watch 4. E su questo, l’Unione europea è già stata interpellata per i ricollocamenti dei migranti in altri Paesi partner, riferisce Repubblica. La stessa nave dovrà prendere a bordo altri migranti.

Via tutti in 48 ore

Ma il Premier si è spinto anche oltre. Entro venerdì, altre due navi noleggiate dal ministero dell’Interno dovrebbero prendere gli ultimi migranti presenti a Lempedusa. Sull’accordo raggiunto con sindaco e governatore, Conte si esprime con ottimismo: “tra giovedì e venerdì arriveranno 2 navi di grandi dimensioni e contiamo così di svuotare Lampedusa. Siamo pronti a rafforzare la sorveglianza sanitaria dei migranti per garantire la massima sicurezza della popolazione“: è questa la promessa che il premier Giuseppe Conte ha fatto al presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, e al sindaco di Lampedusa Totò Martello al termine del vertice sulla gestione dell’emergenza Coronavirus e sbarco dei migranti, che si è tenuto a Palazzo Chigi. “Lampedusa – ha continuato il presidente del Consiglio – merita misure economiche di favore, con specifico riguardo alla sospensione di adempimenti e versamenti, anche arretrati. La sofferenza economica, e non solo, merita una risposta forte dello Stato“, ha concluso Conte. A riferirlo Fanpage.

“Nessuna emergenza”

Nella situazione attuale, e se il mare continuerà a essere mosso, quindi senza nuovi sbarchi, nel giro di pochi giorni si potrebbe, almeno temporaneamente, risolvere la “emergenza Lampedusa”. Emergenza che, stando alle parole dell’ex sindaco dell’isola, Giusi Nicolini, del PD, non esiste.  “Non c’è alcuna emergenza a Lampedusa – accusa Nicolini, riportata da Huffington Post -, ci sono turisti che vanno al mare, che anche sfidando il Covid affollano spiagge, locali, ristoranti, bar. Per l’ex sindaco, si sta usando l’emergenza migranti come scusa per “non risolvere una situazione alla radice, quando invece bisognerebbe partire prima di tutto da scelte nazionali”, conclude.

Fonte: il Fatto Quotidiano, Fanpage, Repubblica, Huffignton Post

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