Coronavirus: il Governo ha speso 10 miliardi ma non spiega come

Fino ad ora, per l’emergenza Covid, il Governo ha speso 10 miliardi. Ma solo il 3% attraverso gare pubbliche. Per il restante 97% si è mosso nell’ombra.

 

Per fare fronte all’emergenza sanitaria che ha investito il nostro Paese a partire da gennaio, il Governo ha speso, fino ad oggi, circa 10 miliardi. Tuttavia non sono state ancora fornite rendicontazioni chiare e trasparenti su come sia stata spesa questa ingente somma di denaro. A dirlo è Vincenzo Smaldore, dell’osservatorio Openpolis. Smaldore – intervistato da Open – ha spiegato: “Nel corso di questi mesi abbiamo chiesto al governo e al commissario Domenico Arcuri  di fare loro stessi un’attività d’ informazione sulle attività che stavano portando avanti tra cui anche la gestione delle risorse economiche. Ma non è mai stato fatto”. E – specifica – anche per loro non è stato possibile creare un osservatorio trasparente e visionabile da parte di tutti i cittadini per la difficoltà a reperire i dati i quali non vengono aggiornati da mesi. Inoltre, prosegue Smaldore, soltanto per il 3% degli importi spesi si è fatto ricorso a bandi pubblici. Per il restante 97% si è preferito optare per assegnazioni dirette o prestazioni negoziali. I rischi di questa gestione poco trasparente sono facilmente intuibili: che entrino nel giro aziende poco oneste. Infatti puntualizza : “Risultano coinvolte più di 700 imprese, tra cui molte straniere. Ma oltre la metà dei lotti sono scaduti. Non essendoci un’informativa chiara non è possibile ricostruire se e a chi sono stati aggiudicati. Il rischio è di arrivare a sapere le cose dalla magistratura quando è troppo tardi e si è già arrivati al malaffare”.

E con la proroga dello Stato di Emergenza fino a ottobre la Protezione Civile potrà proseguire a fare acquisti saltando le gare pubbliche. Esattamente come Palazzo Chigi potrà proseguire a legiferare attraverso i Dpcm senza il consenso del Parlamento. Questo – è stato ribadito più volte – per poter agire in modo più celere e, dunque, più efficace in caso di nuovi focolai o di un aumento importante di contagi. Soprattutto dopo la riapertura delle scuole. Ma Smaldore non sembra concordare con questa tesi: “Negli ultimi mesi è passato un concetto sbagliatissimo:che la trasparenza sia un intralcio all’agire veloce. Niente di più pericoloso. Dal 2012 il governo Monti ha inserito proprio la trasparenza nei codici della pubblica amministrazione. Per cui rendere pubblici e accessibili tutti i dati è un obbligo di legge. Oltreché un prerequisito di buona amministrazione”.

E altro ambito che preoccupa parecchio il rappresentante di Openpolis è la voce “scuola”. Infatti – rferisce Adnkronos – il commissario Domenico Arcuri – che affiancherà il Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina per garantire la 2ripartenza in sicurezza” – nel corso della riunione tra Regioni e ministri, ha assicurato che a partire dal prossimo venerdì inizierà la distribuzione di banchi, mascherine e gel igienizzanti nelle scuole. Ma Smaldore sembra tutt’altro che rassicurato: “Il tema della riapertura si fa determinante: al momento non c’è alcuna informazione sulla fornitura dei banchi. Non si sa quali sono le imprese vincitrici che si stanno aggiudicando appalti per milioni di euro”

Samanta Airoldi

Fonte: Open

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