Un nuovo Lockdown in autunno? Per gli esperti il pericolo vero è nella riapertura delle scuole

Secondo il virologo Andrea Crisanti il boom dei contagi si avrà con la riapertura delle scuole che incideranno molto di più rispetto alle discoteche fatte recentemente chiudere dal Ministro Roberto Speranza.

Dopo i festeggiamenti consueti di Ferragosto, il Ministro della Salute Roberto Speranza – ia causa dell’allarmante aumento dei casi di Covid – ha emanato una nuova ordinanza che ha fatto chiudere nuovamente le discoteche e impone l’utilizzo della mascherina anche all’aperto me solo tra le ore 18 e le ore 6 del mattino. Le discoteche in quanto luogo di ritrovo di moltissimi giovani – ma non solo – possono facilmente dare vita a rischiosi assembramenti. Tuttavia c’è chi ritiene che ci sia un luogo ancora più pericoloso delle discoteche: le scuole. A dirlo è il virologo Andrea Crisanti che ha guidato la tasckforce della Regione Veneto durante la fase più acuta dell’emergenza Covid. Intervistato da Tpi, Crisanti ha asserito che il vero boom di nuovi casi si avrà proprio con la riapertura degli istituti scolastici e non ha mancato di avanzare critiche sul piano del Governo per la riapertura in sicurezza. “La chiusura delle discoteche è un bene ma il vero problema per i contagi arriverà con la riapertura delle scuole. Inoltre non c’è neanche un piano serio per i possibili contagi”. Il medico spiega che non vi è una seria valutazione del rischio e le misure di prevenzione come i banchi a rotelle voluti dal Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina non sono sufficienti. Inoltre – precisa il virologo – è sbagliato rimettere sulle spalle dei genitori la responsabilità di misurare la temperatura corporea dei ragazzi a casa perché termometri diversi possono dare risultati diversi e generare errori che potrebbero compromettere la sicurezza di un’intera classe di alunni.

Del resto, tuttavia, le scuole devono pur riaprire. Continuare con la didattica a distanza rischia di mettere in difficoltà milioni di famiglie costringendo i genitori a prendere continui permessi o – nei casi più estremi – a lasciare il lavoro. Dunque che fare? Crisanti resta a favore della didattica online per quei bambini e ragazzi che provengono da zone rosse dove l’allarme è ancora alto. E, infine, propone di rendere obbligatorio per tutti gli studenti il vaccino antinfluenzale per minimizzare la possibilità che una semplice influenza possa venir scambiata per Covid comportando, quindi, uno spreco di risorse per effettuare tamponi e test.

Recentemente il professor Crisanti ha avuto uno scontro con il collega Alberto Zangrillo, primario delle Terapia intensiva presso il San Raffaele di Milano. Da sempre su posizioni parecchio distanti circa l’attuale gravità dell’emergenza sanitaria, durante un’ospitata alla trasmissione In Onda su La7, Crsanti ha attaccato Zangrillo definendolo “troppo tranquillizzante“. Per tutta risposta il primario del San Raffaele – su Twitter – ha ribattuto: “Le bugie caro Crisanti hanno le gambe corte“, riferendosi al fatto che in tutto il Veneto le persone in terapia intensiva sono soltanto sei e non “decine e decine” come sostenuto da Crisanti in televisione.

Samanta Airoldi

Fonte: Tpi, La7, Alberto Zangrillo Twitter

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