Sulle pensioni le promesse di Salvini sono una polpetta avvelenata, dice Elsa Fornero

Crollano le richieste di prepensionamento previsto da Quota 100, misura fortemente spinta dalla Lega durante il governo gialloverde. 

 

Stando ai dati diffusi dall’Inps e analizzati dal Sole 24 Ore, nel mese di giugno 2020 le domande di pensionamento anticipato – previsto da Quota 100 –  non sono state nemmeno un terzo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il provvedimento, spesso al centro del dibattito politico tra entusiasti e detrattori, costerà meno del previsto. E il risparmio è notevole. “Dalle misure previdenziali contenute nel decreto 4/2019, compresa Quota 100, nel triennio 2019-2021 verranno spesi quasi 7 miliardi di euro in meno rispetto a quelli inizialmente previsti” – ha dichiarato ad Askanews il segretario confederale della Cgil, Roberto Ghiselli, citando l’analisi elaborata dall’Osservatorio sulla Previdenza della Fondazione di Vittorio e dalla Confederazione.

Di fronte a un simile calo chi esulta maggiormente è Elsa Fornero, già Ministro del lavoro e delle politiche sociali durante il governo di Mario Monti. Quota 100, infatti, era stata fortemente voluta dal governo gialloverde – e in particolare dal leader della Lega Matteo Salvini – e avrebbe dovuto rappresentare un superamento della criticatissima riforma Fornero. Tuttavia, dichiara l’ex ministro in un’intervento a La Stampa: “Quota 100 si è rivelato un provvedimento che già alla nascita dimostrava un clamoroso scollamento rispetto alle promesse della campagna elettorale e che, secondo gli ultimi dati, mostra un gradimento assai inferiore alle attese”. In effetti la “contro-riforma” emanata nel 2019 non è tanto una cancellazione delle misure precedenti, quanto più un temporaneo allentamento. Ma non solo. “La temporaneità di quota 100 ne limita i costi complessivi, comunque molto ingenti, ma contiene la classica polpetta avvelenata per il governo che, alla scadenza, dovrà gestire il percorso verso la normativa precedente, ciò che comporterà inevitabilmente un nuovo scalone, e perciò scontento e malessere. Sarà infatti politicamente molto difficile giustificare la diversità di trattamento tra chi matura quota 100 con 62 anni di età nel 2021 e chi, trovandosi nella stessa condizione nel 2022, dovrà ancora aspettare i 4-5 anni mancanti al raggiungimento dei 41-42 anni di anzianità o dei 67 di età”. – ha spiegato l’ex ministro Fornero. E infine ha lanciato un monito: “Se quota 100 dovesse essere prorogata, magari solo con qualche piccolo aggiustamento, approfittando, in un modo o nell’altro, dei fondi europei, si tratterà di una nuova occasione mancata, di una distrazione di fondi necessari alla crescita del Paese”.

Fonti: Il Sole 24 Ore, Askanews, La Stampa

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