“Quest’anno niente ferie”, avevano detto a Montecitorio. Ma il Parlamento chiude

Il parlamento va in ferie e resterà chiuso per tre settimane. In fondo, è estate per tutti, anche per i parlamentari. Avevano giurato di non andare in vacanza quest’anno. Ma i biglietti aerei sarebbero già stati prenotati.

C’è chi quest’anno non va in vacanza. E non di certo per mancata voglia di relax, ma per mancata possibilità di godersi le ferie. Per mancata possibilità economica, ad esempio. Per troppi pensieri in vista di settembre, per le preoccupazioni causate da un destino ancora troppo in certo. Il tracollo dell’economia causato dal lockdown, già annunciato da tempo, è ormai realtà. Imprenditori e lavoratori vivono tempi duri, peggio va ai precari. Ma in fondo c’è chi può permettersi ancora le vacanze. La politica non doveva andare in ferie, non quest’anno. Lo confermava una nota pubblicata sul sito online del Senato della Repubblica, il 18 giugno – ricorda Repubblica. Si rendeva noto che per tutto agosto Palazzo Madama sarebbe rimasto aperto. Sia i deputati che la Presidente Casellati avevano confermato la loro rinuncia alle vacanze estive. Ma i fatti smentiscono le premesse. Da domani e fino al 31 agosto i deputati, e sempre da domani fino al 1 settembre i senatori, vanno in vacanza.

Tuttavia, quest’anno i lavori nelle commissioni ricominceranno lunedì 24 agosto: pertanto i tempi delle ferie si accorciano. Calendario alla mano, informa Il Fatto Quotidiano, dal 1948 a oggi a Montecitorio solo altre 8 volte la pausa è stata inferiore ai 30 giorni. Tra l’altro, la pausa non sarà nemmeno consecutiva.  Qualche senatore dovrà garantire la propria presenza già il 18 agosto, quando il decreto legge sulle Semplificazioni verrà incardinato in Aula. Tutti i membri delle Commissioni parlamentari dovranno tornare in linea di massima a lavorare a partire dal 24 agosto. Il primo appuntamento a Montecitorio, invece, è l’esame del decreto legge sul Coronavirus previsto per il 31. Tra i provvedimenti in calendario c’è poi la legge contro l’omotransfobia, il Decreto agosto – il cui via libera del governo è atteso entro il fine settimana – e il Recovery fund. Tutto da chiudere prima della manovra economica 2021, appuntamento sempre caldo per la politica italiana.

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