Open Arms, Matteo Salvini: “Conte sapeva ed era totalmente d’accordo”

Il leader della Lega  Matteo Salvini  ribadisce che, sul caso Open Arms, i Cinque Stelle e il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte erano a conoscenza delle sue scelte e concordavano.

Sulla Open Arms c’era il totale accordo del Presidente del Consiglio”. Queste – riporta la Repubblica – le parole dell’ex capo del Viminale Matteo Salvini. Il Senato ieri, con 141 voti contrari e 149 a favore – tra cui quelli di Italia Viva di Matteo Renzi – ha deciso che Salvini dovrà andare a processo per il caso Open Arms. L’allora Ministro dell’Interno dovrà essere giudicato per aver impedito per 19 giorni lo sbarco della nave Ong spagnola nell’agosto del 2019. Il capo del Carroccio puntualizza  che il documento che vietava l’ingresso della Open Arms nelle acque italiane portava , oltre alla sua firma, anche quelle dei ministri Danilo Toninelli ed Elisabetta Trenta che ai tempi presiedevano, rispettivamente, i dicasteri delle Infrastrutture e della Difesa. Il segretario della Lega aggiunge inoltre che l’aumento degli sbarchi unito alla decisione – preannunciata da mesi – di cancellare i Decreti sicurezza, lo induce a pensare a complicità piuttosto che a incapacità nella gestione del fenomeno: “Se come soluzione agli sbarchi, che sono triplicati, pensano di cancellare i Decreti sicurezza, allora non è incapacità, è complicità. Abbiamo dei complici di trafficanti di esseri umani ed è grave: il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, questo sì che è un reato vero”. 

Venuto a sapere dell’esito del voto in Senato mentre si stava recando verso Milano Marittima – riferisce l’Ansa – Salvini ha commentato: “Contro di me festeggiano i Palamara, i vigliacchi, gli scafisti e chi ha preferito la poltrona alla dignità. Sono orgoglioso di aver difeso l’Italia: lo rifarei e lo rifarò. Chi mi manda a processo mi fa un regalo”. Il capo del Carroccio resta convinto che la vicenda della Open Arms sia una questione puramente politica e non giudiziaria, strumentalizzata dagli avversari con l’intenzione di indebolire la Lega. Stessa strategia che – a detta di Salvini – starebbero attuando contro il governatore della Lombardia Attilio Fontana, indagato per una fornitura di camici che l’azienda del cognato avrebbe donato a Regione Lombardia. Salvini ha commentato: “In mezza Italia ci sono inchieste da fare su soldi spesi per comprare materiali ma invece indagano su una donazione di camici. Ridicolo”.

Samanta Airoldi

Fonte: Ansa, Repubblica

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