Respingere i migranti significa condannarli a stupri e violenze, dicono i deputati che reggono il Governo

Sono 22 i deputati della Maggioranza ad aver votato per la revisione del Decreto missioni che stabilisce le linee guida per l’intervento italiano in Libia.

No al sostegno alla marina libica, rifornita con fondi e assistenza nell’addestramento del personale: questo è il punto chiave del Decreto missioni presentato dal deputato di LeU Erasmo Palazzotto.  La  Marina Militare libica – che fa le veci di una Guardia Costiera – ha intercettato dal 2019 almeno 9.225 migranti diretti verso le coste italiane anche grazie al sostegno del nostro Governo. La mozione presentata in Parlamento descrive con accuratezza il trattamento delle persone che vengono bloccate. Stando a quanto riportato chi viene catturato dalla marina libica verrebbe segregato in campi di detenzione dove torture, stupri e violenze di ogni genere sono all’ordine del giorno. Tra i 22 firmatari del documento diversi membri della maggioranza tra cui i deputati Dem Matteo Orfini, Luca Rizzo Nervo e Giuditta Pini e i grillini Doriana Sarli, Giorgio Trizzino e Paola Lattanzio. La mozione propone al Governo  di ripensare completamente la strategia con cui l’Italia deve approcciarsi alla situazione in Libia: “Dobbiamo risolvere la situazione ma non finanziando chi stupra e uccide innocenti, spesso favorendo sotto banco il traffico di esseri umani”, ha dichiarato Orfini – riporta La Repubblica. “Sostenere la marina libica significa partecipare ad una violazione dei diritti umani” – ha dichiarato l’ex presidente della Camera Laura Boldrini che ha firmato a sua volta il documento che si oppone al decreto missioni.

Il Governo tenta di mantenere compatta la maggioranza e assicura di essere vicino ad una revisione del memorandum rinnovato solo l’anno scorso: “Entro il 2021 passeremo la gestione dei fondi alla missione europea Irini per tutelare i diritti umani” – ha garantito il Dem Graziano Delrio. Queste dichiarazioni però non convincono gli esponenti di Italia Viva  che si sono astenuti dalla votazione: “Si alle missioni in Libia. Ma solo se si tratta di iniziative che non spediscono i migranti dentro i centri di detenzione” – così  Gennaro Migliore si è fatto portavoce della linea del partito renziano che ancora una volta potrebbe risultare l’ago della bilancia per la Maggioranza alla Camera – riferisce Huffington Post. Per domani, Palazzotto intende chiedere la votazione a parti separate, utile per marcare il dissenso di Liberi e Uguali.

Fonte – La Repubblica, Huffington Post

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