Processo Vannini, Federico Ciontoli legge una lettera in Aula. Ma secondo Marina Conte è l’ennesima bugia

Durante la prima udienza del processo bis per l’omicidio di Marco Vannini, Federico Ciontoli ha letto una lettera ribadendo la sua estraneità ai fatti. Un gesto che ha suscitato rabbia in Marina Conte. 

marina conte udienza - Leggilo

9, 16 e 23 settembre: saranno queste le prossime tappe del processo bis per l’omicidio di Marco Vannini che questa mattina, a Piazzale Clodio, si è riaperto riaccendendo una speranza in Marina Conte, mamma del ragazzo ucciso da un colpo di pistola sparato da Antonio Ciontoli. Dopo circa tre ore dall’inizio dell’udienza, che ha preso il via alle 9.45 di questa mattina, Marina e Valerio sono usciti dal Tribunale ordinario di Roma. Marina è un fiume in piena. Si dice contenta della riapertura del processo, ma non nasconde le sue titubanze. In aula, infatti, non c’era Antonio, ma il figlio Federico Ciontoli che davanti agli inquirenti ha rilasciato una dichiarazione. “I Ciontoli sono persone che ho rimosso. Federico ha letto una lettera, ma non nascondo il mio fastidio, continua a mentire”, ha detto Marina. “Chiaramente ha il diritto di lasciare dichiarazioni spontanee, ma mi ha infastidito. Però, ora sto già meglio”, ha proseguito.

Ma cosa ha detto, Federico, in Aula? Nulla di ciò che molti si aspettavano. Il ragazzo ha ribadito la versione che ha sempre fornito agli inquirenti. Quella sera, secondo le ricostruzioni del ragazzo, nessuno della famiglia si era reso conto dello sparo, nessuno aveva capito la gravità della situazione anche durante la telefonata al 118. Solo successivamente Federico – che, secondo alcuni, potrebbe aver sparato a Marco – avrebbe capito quanto era accaduto, sotto spinta di Antonio Ciontoli. Quanto alla macchina, che secondo la testimone non ascoltata in Aula non era parcheggiata fuori al cancello di casa, Federico ha fornito una motivazione: “Quando ha visto l’ambulanza ha spostato la macchina e poi l’ho messa in mezzo alla strada”, ha raccontato in Aula. Successivamente sarebbe arrivato al Pit con il papà, apprendendo durante il tragitto la gravità dei fatti. Federico ha detto di essere stato in qualche modo ingannato dal padre, nei confronti del quale aveva fiducia e fidandosi di quanto gli riferiva. Ma per Marina, i conti ancora una volta non tornano: “Non è vero, io c’ero. Loro c’entrano tutti. Bastava chiamare aiuto, questo non è stato fatto. Come si fa a non sentire un colpo di pistola? Loro sentivano, e sapevano”. Intanto, la difesa ha chiesto di riammettere Viola Giorgini, ex fidanzata di Federico Ciontoli, come teste. L’ultimo pensiero di Marina, prima di andare via accompagnata da Valerio, è stato per Marco: “Speriamo ci sia giustizia, Marco, ti meriti rispetto e dignità, quella che ti hanno levato”.

 

Impostazioni privacy