Il Viminale lascia 50 migranti in mare per 6 giorni. Ma nessuno protesta

I 50 migranti a bordo della nave mercantile Talia sono stati fatti sbarcare solo dopo 6 giorni. Dopo tanti giorni sotto il sole e in carenza di cibo, ora sono in condizioni di salute precarie.

Sono sbarcati questa notte i 50 migranti a bordo della nave cargo libanese Talia. I profughi – riporta Fanpage – erano in mare da ben sei giorni. Si trovavano a circa 2,5 km da Malta che, però, ha rifiutato lo sbarco. Anche il nostro Viminale, tuttavia, non ha dato una risposta immediata. I naufraghi erano stati avvistati in mare il 3 luglio dalla Ong Sea Watch la quale aveva indicato la loro posizione. A quel punto la cargo Talia è andata a recuperarli nell’attesa di una nave militare inviata da La Valletta che, però, non è mai arrivata.

Inizialmente i migranti erano 52 ma due sono stati fatti sbarcare giorni fa a causa delle condizioni di salute. Tuttavia dopo tanti giorni sotto al sole e con poco cibo, anche gli altri 50 ora si trovano in condizioni fisiche precarie. Due giorni fa il capitano della Talia, Mohammad Shaaban – intervistato da Il Manifestoaveva anticipato che se non fosse stato autorizzato entro breve lo sbarco, avrebbe dichiarato lo stato di emergenza. Oltre al caldo, infatti, anche le scorte di cibo e medicinali si stavano esaurendo peggiorando la situazione di 50 persone stipate in una nave adibita al trasporto di animali. “Mi sono dovuto accordare ad accomodarli nel ponte dove si trasportano gli animali, nessuno dovrebbe stare là, è ancora sporco dopo l’ultimo trasporto e questo è pericoloso per la salute. Ma l’altro ponte è troppo pericoloso, potrebbero cadere in acqua. Le persone stanno soffrendo molto”.

Mediterranean Saving Human, subito dopo lo sbarco, ha twittato: “Dopo giorni di vergognosa attesa finalmente i profughi stanno sbarcando. Grazie al capitano e all’equipaggiamento che hanno dato una lezione di umanità ai governi europei”.

Ancora una volta, dunque, nessuna rotazione automatica dei porti come dovrebbe essere secondo quanto scritto nell’accordo di Malta, siglato a fine 2019 dal capo del Viminale Luciana Lamorgese e definito “un gran successo” dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

E, dopo lo sbarco, potrebbero sorgere nuovi problemi con cui fare i conti: i migranti sono stati per sei giorni su un ponte sporco, dove si trasportano animali. Le scarse condizioni d’igiene potrebbero aver favorito la diffusione di infezioni che, a loro volta, senza saperlo, i migranti potrebbero portare anche in Italia.

Fonte: Fanpage, Il Manifesto, Mediterranea Saving Humans Twitter

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