CasaPound deve andarsene dallo stabile occupato a Roma

La Procura di Roma ha disposto il sequestro della sede capitolina di CasaPound.

sequestro sede casapound

 

Arriva al termine di una lunga indagine condotta dalla Digos e dalla questura di Roma la disposizione del sequestro della sede di CasaPound, il movimento politico che opera nella capitale dai primi anni del 2000. Ai principali rappresentati del movimento, tra cui Simone di Stefano – noto per essersi candidato nel 2016 come sindaco di Roma – sono stati contestati i reati di occupazione abusiva, associazione a delinquere e istigazione all’odio razziale. Huffington Post riporta le parole del sindaco di Roma Virginia Raggi che aveva già annunciato l’imminente sequestro un anno fa: “E’ un momento storico: è ora di sgombrare tutti gli immobili occupati, a prescindere dallo schieramento politico di chi occupa gli edifici”. Esprime soddisfazione per il sequestro della sede di Casapound anche Emilio Ricci, vicepresidente dell’Anpi: “Siamo contenti che la nostra denuncia sia stata ascoltata” le parole di Ricci. I membri di Casapound hanno accolto la notizia – riferisce la Repubblica – facendo risuonare l’inno del movimento tra le mura dell’edificio   prima dell’arrivo delle forze dell’ordine.

Il sequestro della sede di Casapound, un edificio in Via Napoleone III nel rione romano dell’Esquilino, arriva dopo 16 anni di occupazione che, secondo la Corte dei Conti, sono costati 4,6 milioni di Euro al comune per mancata disponibilità dell’immobile. Il movimento è stato più volte attaccato in passato da politici, autori e scrittori che hanno accusato gli attivisti di incitare all’odio razziale e commettere il reato di apologia del fascismo. Pochi mesi fa, alcuni militanti di CasaPound avevano occupato alcuni stabili appartenenti all’Areonautica militare in Via delle Baleniere nella zona di Ostia. Il gesto forse, fu fatto in previsione del sequestro imminente della loro sede in Via Napoleone III. Il Ministro della Difesa Marco Guerini ora ha chiesto che anche quegli edifici vengano sgombrati al più presto.

Fonte: Huffington Post, Repubblica

 

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