Il Governo ha nostalgia del Lockdown: “Non è sicura la circolazione libera dal 3 giugno”

Il Capo del Dicastero per gli Affari Regionali ha mandato un segnale inequivocabile ai Governatori – e ai Sindaci – dopo il weekend appena trascorso, dove si sono viste scene di assembramenti in tutta Italia. Settimana decisiva per il via libera agli spostamenti tra Regioni. 

Boccia Regioni - Leggilo.org

 

Un weekend, quello appena trascorso, che ha lasciato strascichi e polemiche. Ci si aspettava certo un ritorno – e in qualche modo lo si auspicava – degli italiani nelle strade e nelle piazze, ma non a questi ritmi e in queste modalità. Assembramenti, mancanza di dispositivi di protezione, regole di distanziamento nei locali non rispettate, hanno fatto scattare l’allarme. C’è da specificare che si tratta della minoranza degli italiani, ma è un comportamento che potrebbe portare il Governo a rivedere la decisione sull’apertura dei confini regionali prevista per il prossimo 3 giugno. La riunione decisiva, in base al monitoraggio mensile, avverrà il 29 maggio. Sono diversi i criteri in gioco che permetteranno una valutazione del pericolo di contagio in ogni singola Regione e che porteranno all’attribuzione di un livello di rischio: basso, medio, alto. In un’intervista rilasciata a La Stampa, il Ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia, ha parlato proprio del pericolo assembramento nelle movide cittadine. Nell’ultimo Dpcm – dopo un braccio di ferro durato tutta la notte – l’Esecutivo del Premier Giuseppe Conte ha allentato la morsa sulle Regioni, che dal 18 maggio hanno libertà di autonomia –  pur sotto il vincolo delle linee guida del Governo – e un più ampio potere di disposizioni per chiusure ed aperture nei territori sotto la loro giurisdizione. Tale concessione è stata data anche ai Sindaci.  Boccia è stato uno dei più restii, insieme al  Ministro della Salute Roberto Speranza, a concedere maggiore libertà ai Governi locali in questa fase della pandemia. Ora, dopo il weekend appena trascorso, ha chiesto indirettamente ai Governatori e ai primi cittadini di rafforzare i controlli e di predisporre maggiori accertamenti.

Il Ministro Boccia vuole, in tal ottica, attribuire un’eventuale nuova chiusura alle mancanze di controlli adeguati da parte delle Regioni. Si verrebbe così a deresponsabilizzare il Governo su una decisione che potrebbe davvero provocare il caos. Da Milano a Napoli, da Palermo a Torino: le violazioni si sono registrate in tutto il Paese. Nel capoluogo lombardo il Sindaco Beppe Sala ha minacciato la chiusura delle piazze nel weekend, così come il primo cittadino di Brescia Emilio Del Bono. Come aggiunge Fanpage, a Napoli gli assembramenti sul lungomare hanno creato un braccio di ferro tra il Governatore Vincenzo De Luca e il Sindaco Luigi De Magistris. Infatti il Presidente della Regione ha minacciato la chiusura delle piazze, mentre il Sindaco napoletano ha chiesto di prolungare l’orario di apertura degli esercizi. Ma sulla questione il Ministro Boccia è categorico: “Se il Presidente della Regione De Luca ha predisposto un’ordinanza restrittiva, quella ordinanza va rispettata, su questo non si discute”. Prima che dispute tra organi dello Stato diventino inevitabili occorre intervenire riuscendo a trovare il giusto equilibrio per proteggere i commercianti  e il diritto di spostamento dei singoli cittadini. Insomma non punire tutti a causa di pochi.

Ha spiegato Boccia: “Posso assicurare che la stragrande maggioranza degli italiani sono indignati per questo genere di comportamenti”. E ancora: “Nella fase precedente le Regioni potevano ‘stringere’ rispetto alle linee governative, ora abbiamo capovolto quella impostazione: per fare tornare a vivere il Paese, i territori possono chiudere ma anche aprire. Ma ci vuole collaborazione”. Ora si attendono i dati per verificare se, dal 18 maggio, l’indice Rt si è avvicinato o meno alla soglia di pericolo  fissata a 0,8.  Nel caso ciò dovesse avvenire, l’intervento del Governo, ovvero il prolungamento del divieto di spostamento interregionale, sarà inevitabile. Conclude Boccia: “Se dovesse servire, potremmo decidere di intervenire. Perché noi abbiamo dato a loro la facoltà di organizzare la ripartenza, ma non abbiamo detto: dovete aprire, ma semmai potete aprire”.

 

Fonte: La Stampa, Fanpage

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