Italia post Coronavirus, Munchau: “La Francia si allineerà alla Germania”

Il giornalista economico Wolfgang Munchau prevede forti difficoltà per l’Italia per riprendersi dalla crisi innescata dal Coronavirus. E sostiene che la Francia finirà per alinearsi alla Germania.

coronavirus crisi economica Munchau
Il giornalista economico Wolfgang Munchau

La crisi innescata dal Covid 19 non ha colpito solo la salute di migliaia di vite umane. Ha colpito anche l’economia. Ne usciremo? E – soprattutto – come? Domande a cui, ad oggi, nessun politico ha saputo fornire risposte rassicuranti. Gli strumenti in campo sembrano tre: il Mes, i Coronabond e i Recovery Fund. Ogni partito politico dice la sua in merito ssostenendo questa misura o quest’altra. Qualche giorno fa l’editorialista tedesco Fricke ha accusato la Germania di aver creato un pericoloso stereotipo intorno al nostro Paese e invitava i Paesi dell’Eurozona ad accettare la condivisione del debito, ovvero gli Eurobond. Di altro avviso, invece, il giornalista economico del Financial Times Wolfgang Munchau che si mostre riluttante su tutti gli strumenti messi in campo. Munchau – intervistato da La Verità – senza mezzi termini ha detto che i Paesi del Nord Europa, come Germania, Olanda e Finlandia, non possono comprendere la situazione di quelli del Sud. “Nel Nord Europa c’è poca consapevolezza di quanto sta realmente accadendo al Sud. L’Olanda ha parlato di un “piccolo dono” ma è evidente che una vera condivisione del rischio è tutt’altra cosa”. E i tanto acclamati Recovery Fund, altro non sarevbbero – a suo dire – che uno stratagemma di alcuni per far parlare di sè: un “inganno”, in altre parole. Oltremodo critico anche verso il Mes che – a suo avviso – non sono certo lo strumento migliore per aiutare davvero l’Italia. Sono solo lo strumento fortemente voluto dalla Germania di Angela Merkel, il Paese più forte dell’Unione europea. “Angela Merkel è li da molto tempo, nessuno ne sa più di lei e rappresenta il Paese più potente.Conosce in Fondo salva stati in ogni dettaglio e vuole che l’Italia vi aderisca. Non penso sia lo strumento più adeguato ma non mi pare che la germania sia aperta ad alternative”.

E l’esperto smonta anche le illusioni di chi crede che Emmanuel Macron sosterrà fino alla fine Italia e Spagna. Munchau non ha dubbi in merito: se la Francia non otterrà ciò che vuole si allineerà alla Germania come ha sempre fatto. “Macron vorrebbe gli Eurobond. Spera di convincere, di ottenere qualcosa. Ma se non ci riesce si adeguerà. Non accetterà di fare emissioni di titoli solo con Italia, Spagna e Paesi del Mediterraneo”.

Il rischio più grande, secondo il giornalista, è che l’Europa possa decidere di tornare ai parametri di Mastricht che sarebbe ancora peggio del Mes. Ma dopo tutte queste critiche alle varie proposte, quale sarebbe, dunque, secondo Wolfgang la soluzione migliore? L’esperto sostiene che, per prima cosa, sarebbe da escludere un secondo “piano Marshall” con interventi esterni. Bisognerebbe puntare piuttosto su un’iniziativa concreta europea. Il nostro modo di vivere, lavorare, istruirci è cambiato e, dunque, bisogna saper cavalcare il cambiamento e non soccombervi. Tuttavia non sembra ottimista sul futuro del nostro Paese: “Non è mio compito decidere per l’Italia. Ma sono almeno 10 anni che l’Italia dice “Sì”, in sede europea, norme e accordi che non sono nel suo interesse. Mi pare che qui possa ripetersi una situazione dello stesso tipo”.

Qualche settimana fa – riportava AGI – Munchau si era già espresso sulla situazione italiana sottolineandone tutta la criticità. Spiegava che l’Italia corre il rischio di veder chiudere definitivamente oltre 50.000 impresee di perdere 300.000 posti di lavoro. Specificava che il debito pubblico, a fine 2020, potrebbe essere schizzato al 180%. All’interno di questo panorama Munchau vedeva, tra le poche opzioni possibili, l’attuazione del piano evocato da Mario Draghi, cioè l’acquisto di titoli da parte della Bce. La seconda opzione prevista potrebbe essere – secondo il giornalista – ricorrere al default o chiedere la ristrutturazione del debito. Infine, ultima opzione, l’uscita dall’euro: “Non è un evento probabile ma nemmeno impossibile”.

Fonte: La Verità, AGI

Gestione cookie