Sono preoccupato, molto. E con me il Governo, dice il Ministro della Salute

Il Ministro della Salute Roberto Speranza  si è detto molto preoccupato e ha invitato tutti i cittadini a non abbassare la guardia nella fase 2 perché non ci sono ancora le condizioni per tornare alla normalità.

Roberto Speranza Coronaviris - Leggilo.org

 

Il Ministro della Salute Roberto Speranza, ospite della trasmissione “Mezz’ora in più”, su Rai Tre, ha parlato della  fase 2 del Coronavirus. Il titolare del dicastero della Salute si è soffermato sulle preoccupazioni, nemmeno troppo velate, del Governo e del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, su quelli che potrebbero essere gli sviluppi dell’emergenza sanitaria nelle prossime settimane. I prossimi 14 giorni saranno cruciali. Infatti se la curva dovesse riabbassarsi ulteriormente, rilevando diminuzioni di contagi anche nella aree più colpite del Paese, come Lombardia e Piemonte, dal 18 maggio potrebbero essere rallentate drasticamente le misure di contenimento. In primis sulla libertà di circolazione dei cittadini, pur con le dovute precauzioni individuali. Se la curva dovesse rialzarsi, invece, saranno inevitabili almeno altre 2 settimane di chiusura totale su base nazionale, oppure su base regionale, con l’apposita istituzione di zone rosse. Ad ogni modo – ha spiegato il Ministro, Speranza – deve passare il messaggio che siamo ancora nell’emergenza e che non sarà possibile tornare alla “normalità” sino alla scoperta di un vaccino.

Come riferisce il Il Corriere della Sera, Speranza ha spiegato le motivazioni alla base degli ultimi provvedimenti dell’Esecutivo: “Il Governo vorrebbe dire che è tutto finito, ma dobbiamo dire la verità. Vogliamo accelerare il più possibile, grazie anche a un monitoraggio sulle Regioni. Non è tramite i controlli però che si vince questa partita contro il Coronavirus: ci vuole persuasione e compattezza del nostro Paese”. Ma il Capo del Dicastero della Salute, nonostante gli appelli, confessa: In me prevale un sentimento di grande preoccupazione“. I dati citano chiaramente una differenza sostanziale e l’uscita dalla fase più acuta dell’epidemia, ma la seconda ondata di contagi è dietro l’angolo.

Gli ospedali, oggi, sanno a cosa vanno incontro e questo, nella drammaticità della situazione, è un bene. Ma c’è ancora tanto da fare, in particolare in merito alla tracciabilità dei nuovi positivi. Nota altrettanto positiva, in tutte le Regioni, sono stati creati o riorganizzati i Covid-Hospital, strutture che ospiteranno soltanto pazienti che hanno contratto il Coronavirus, per evitare il dilagare dei contagi nelle corsie degli ospedali. Come aggiunge Fanpage, il Ministro Speranza ha infine respinto le accuse arrivate al Governo nell’ultima settimana:Non possono inseguire il consenso e gli umori, ma tenere spento il motore Italia sarebbe costato un prezzo enorme, sia in termini di Pil che in termini sociali”.

 

Fonte: Il Corriere della Sera, Fanpage

 

 

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