Emma Bonino: “Regolarizziamo colf e badanti. Sono oltre un milione e ne abbiamo bisogno”

La senatrice di Europa+ Emma Bonino, rilanciando la proposta della renziana Teresa Bellanova, propone una sanatoria non soltanto per gli immigrati che lavorano nel settore agricolo ma anche per colf e badanti.

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Il Coronavirus sta portando a galla diversi aspetti che, fino ad ora, erano rimasti, tutto sommato, “sommersi”. Uno di questi è il lavoro in nero che, spesso, si traduce anche in sfruttamento ai danni di persone che vivono clandestinamente sul suolo italiano. Qualche giorno fa il Ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova, durante una seduta in Senato, ha lanciato la proposta di regolarizzare gli immigrati impiegati, clandestinamente, nel settore agricolo. La sua proposta avrebbe un duplice scopo: non lasciar marcire nei campi la verdura e la frutta a causa della mancanza di manodopera e contrastare il caporalato. La proposta è stata rilanciata dall’ex Ministro dell’Interno Marco Minniti il quale ha sottolineato la pericolosità, in termini di contagi, di avere sul territorio persone che, in quanto clandestine, sfuggono ad ogni controllo sanitario e che, pertanto, possono contribuire a diffondere l’infezione virale senza volerlo.

Ma c’è chi fa un passo ancora oltre. La senatrice di Europa+, Emma Bonino – intervistata da TPI – spiega che la proposta della renziana Bellanova è buona ma non esaustiva. Infatti Bellanova si concentra solo sui braccianti agricoli ma taglia fuori un’altra importantissima categoria: le badanti e le colf. Molto spesso si tratta di donne straniere, senza cittadinanza che assistono i nostri anziani da perfette “invisibili”. E, durante questa emergenza legata al Covid 19 – spiega Bonino – molte hanno addirittura paura di accompagnare i loro assistiti a fare la spesa a causa dei controlli più serrati che scoprirebbero la loro condizione irregolare. ” Abbiamo anziani soli a casa e badanti irregolari che hanno paura di accompagnarli a fare la dialisi o la spesa perché non hanno i documenti in regola. Stiamo parlando di oltre 1 milione di persone di cui abbiamo assolutamente bisogno”. 

E Bonino. riprendendo il discorso del sindacalista Abobubakar, sostiene che non è solo una questione economica ma di diritti. Tuttavia, con piglio pragmatico, asserisce che, in questo frangente, l’importante sia raggiungere l’obiettivo tutti insieme: “Spingiamo perché i flussi siano più congruenti. Se per alcuni sono importanti solo i dati economici, è un problema loro. Se insieme riusciamo ad arrivare all’obiettivo, io ne sono molto contenta”.

Già lo scorso mese, nel pieno dell’emergenza sanitaria, la senatrice Emma Bonino, dalla sua pagina Facebook, aveva lanciato un appello alla titolare del Viminale, il Ministro Luciana Lamorgese, affinché ponesse attenzione alla salute dei migranti  ospitati nei centri di accoglienza e nei centri di permanenza regionale.

 

In seguito agli interventi previsti dal governo nei giorni scorsi per l’emergenza coronavirus, ho ritenuto necessario rivolgermi al ministro Luciana Lamorgese per chiederle se fossero state prese misure adeguate a garantire la salute dei richiedenti asilo ospitati nei centri di accoglienza e delle persone trattenute all’interno dei centri di permanenza per il rimpatrio (CPR) in tutta Italia. In particolare ho chiesto al ministro se vi fossero nei CPR – da cui non è permesso allontanarsi – presidi idonei ad affrontare la situazione con la stessa cura con cui si dovrebbe agire nell’ambito carcerario, dove ancora troppo poco si sta facendo, non escludendo l’ipotesi di non procedere a nuovi ingressi nelle prossime settimane.
Il ministro ha confermato di aver predisposto e comunicato agli uffici territoriali una serie di interventi sull’intero sistema di accoglienza di sua competenza. Ma sono certa che uno sforzo ulteriore di comunicazione e prevenzione vada fatto per proteggere la salute degli operatori e dei rifugiati. Sono convinta che occorra in questo momento la massima attenzione verso le condizioni di vita all’interno dei centri presenti nel nostro Paese, affinché venga fornito a chi vi è ospitato e a chi vi opera tutto il sostegno necessario ad affrontare le prossime settimane.

Fonte: TPI, Emma Bonino Facebook

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