Coronavirus, sono più di 100 i medici morti a causa dell’epidemia, 610 morti e 1615 contagi più di ieri

In Italia i medici morti a causa dell’epidemia del Coronavirus sono ormai più di 100. Tra di loro anche molti che erano già in pensione e sono tornati per aiutare durante l’emergenza. 

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I dati della Protezione Civile di giovedì 9 aprile, per quanto indichino una curva decrescente, non sono comunque confortanti. Ci dicono infatti che sono 1615 i nuovi contagi e 610 i decessi  nelle ultime ore.  Le persone contagiate, dall’inizio dell’epidemia ad oggi, sono 96.877 di cui 64.877, cioè il 77%, sono in casa, non ospedalizzati. Questo indica un significativo aumento dell’isolamento domiciliare e una diminuzione dei ricoveri. I guariti, invece, in totale, sono 28.470, + 1979 rispetto a ieri.

Ma il 9 aprile segna anche un altro traguardo, molto triste. Infatti – riferisce la Repubblica – ha superato quota 100 il numero dei medici morti a causa dell’epidemia del Coronavirus. Nel conteggio rientrano anche dottori già in pensione, rientrati in attività per aiutare i colleghi durante questa tremende emergenza. L’ultima vittima è Samar Sinjab, medico di Mira, in provincia di Venezia, 62 anni e mamma di un medico. E agli oltre 100 medici deceduti bisogna aggiungere anche 26 infermieri e 5 ausiliari, tutti morti per aver contratto il Covid 19 nei reparti.

Il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, Filippo Anelli – riporta La Stampa   – sottolinea la mancanza di adeguati dispositivi per la protezione individuale: “La maggior parte erano medici di medicina generale mandati a combattere a mani nude contro il virus”. Anelli si augura che Governo, Regioni e Comuni riescano a superare i loro dissapori e riescano a collaborare per tutelare i medici e tutti i professionisti della salute. E nelle scorse settimane sono state sollevate diverse polemiche proprio riguardo i dispositivi di protezione individuale Il Governatore della Regione Toscana, Enrico Rossi, è stato denunciato da alcune sigle sindacali di medici, infermieri e operatori del 118 per aver fatto distribuire mascherine non a norma. Anche in Lombardia, recentemente, alla Protezione Civile erano arrivate 600.000 mascherine “equivalenti Ffp2”, anch’esse non a norma e che, pertanto, non sono potute essere distribuite negli ospedali per tutelare i lavoratori.

Già a marzo, quando la situazione dei decessi tra il personale sanitario non era ancora così tremenda, Anelli – riportava Adnkronos – era intervenuto per ribadire quanto fosse necessario dotare medici, infermieri e operatori sanitari di dispositivi di protezione adeguati. Non solo per la loro sicurezza ma anche per non diffondere ulteriormente il Coronavirus infettando altri pazienti. “Se, statisticamente una persone infetta può contagiare altre due persone, quando ad essere contagiato un medico, può infettare fino a dieci altri soggetti”. I medici, in pratica, sarebbero dei super-diffusori del Covid 19 vista la grande quantità di persone con cui entrano quotidianamente in contatto.

Fonte: La Stampa, Repubblica, Adnkronos

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