La crisi sarà durissima, ma non possiamo fare a meno dell’Unione Europea dice Romano Prodi

L’ex Presidente della Commissione Europea ammette che l’UE ha commesso errori nella gestione dell’emergenza, specie nei confronti dell’Italia. Ma avverte sull’impossibilità di fare a meno della Comunità.

Coronavirus, Prodi: "Da Bruxelles più solidarietà, ma impossibile fare a meno dell'UE" - Leggilo.org

Nel pieno dell’emergenza sanitaria, si discute sui tavoli di Bruxelles delle strategie economiche per affrontare la crisi creata dalla pandemia da Covid-19. Il Premier Giuseppe Conte, nei giorni scorsi, in un’intervista rilasciata a El Pais, ha criticato la scelta della BCE di opporsi agli Eurobond. Il braccio di ferro tra Italia, ma anche Spagna, e i cosiddetti falchi del nord Europa, Olanda e Germania su tutti, rischia di essere un ostacolo enorme alla ripresa economica dei Paesi più colpiti dall’epidemia. Nei giorni scorsi, anche l’ex Presidente della Commissione Europea Romano Prodi, scrive Il Giornale, aveva mosso critiche verso gli Stati che non voglio in alcun modo concedere possibilità di debito e che spingono verso l’austerity anche in un periodo di emergenza: “C’è una diffusa idea che la solidarietà europea finisca per aiutare soprattutto gli altri, ma gli olandesi devono capire: se succede una grande crisi a chi vendono i tulipani?”. E ancora: “In Europa non c’è una strategia comune per il futuro, ma c’è da dire che in questo contesto quel gruppetto di Stati che rifiuta l’austerità per definizione è diventato molto più forte: insomma, finalmente il pericolo è percepito”.

Ospite di Corrado Formigli a “PiazzaPulita”, su La7, l’ex Premier è tornato sull’argomento, confermando che in Europa ci sono nette diseguaglianze tra gli Stati membri che vanno affrontate e colmate. Ma, allo stesso tempo, Prodi avverte che, qualunque progetto o programma di distanziamento, o persino di uscita dall’Unione Europea, non auspicabile. Spiega il Professore: “L’Europa non è solo un fatto di finanziamento: è un mercato comune. E noi pensiamo davvero di poterci estraniare dal resto dell’Europa e esportare i nostri beni negli altri paesi europei?”. E ancora: “Poi, è chiaro, la divisione Nord-Sud è stata la peggiore evoluzione dell’Europa degli ultimi tempi e bisogna mettere fine a tutto questo”. E conclude: “Se i ministri delle Finanze che si riuniranno il 7 non faranno altri passi in avanti ci saranno tensioni, ma in due-tre giorni qualcosina è cambiato nella direzione giusta anche se non in modo decisivo”.

Insomma l’ex Presidente della Commissione UE ha ammesso che in Europa c’è un pericoloso doppio binario, da una parte gli Stati del Nord e dall’altra quelli mediterranei, che va colmato al più presto. Sono lecite le richieste, di Italia e Spagna, di maggiore flessibilità. Il problema resta l’opposizione della Presidente della Commissione UE Ursula Von der Leyen ai cosiddetti Eurobond, che permetterebbero una distribuzione del debito a livello europeo attraverso la creazione di obbligazioni del debito pubblico dei Paesi membri. Questo non significa certo che gli altri Paesi europei si accollerebbero i debiti degli Stati più fragili, ma servirebbero a tutelare i Paesi più indeboliti dalla crisi sanitaria ed economica da Covid-19 dalle speculazioni finanziarie. Conclude Prodi: “Io dico: guai a cambiare la globalizzazione, che comunque ha permesso di dare da mangiare a 2 miliardi di persone. Per questa ragione penso che bisogna si correggerla, ma non abolirla”.

 

Fonte: Il Giornale, La7

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